RIPOSTO (CATANIA) – I carabinieri di Giarre hanno tratto in arresto un 52enne di Riposto per maltrattamenti in famiglia. I militari sono intervenuti a casa della coppia, sita nel centro di Riposto, a seguito della richiesta telefonica della vittima, una 38enne di nazionalità romena, che aveva segnalato di essere stata aggredita dal convivente. I carabinieri hanno trovato la donna in strada, ancora in preda al panico e ad una visibile tensione emotiva che ha raccontato loro di essere stata cacciata di casa dal compagno al termine di una violenta lite.
Entrati nell’appartamento, al piano terra di una strada centrale del paese, hanno trovato il 52enne, in uno stato di forte agitazione e rabbia, che non ne ha voluto sapere di calmarsi, nemmeno alla presenza dei militari. Addirittura proprio davanti alla pattuglia, l’uomo è arrivato a minacciare e insultare la compagna: “Io prima di questa sera ti ammazzo, faccio un femminicidio, ammazzo te e tua mamma (…) se il giudice si mette di mezzo ammazzo anche lei!”, per tentare infine di colpirla fisicamente con uno schiaffo alla nuca, non riuscendoci solo grazie all’ intervento dei carabinieri.
Il 52enne è stato quindi bloccato e portato in caserma. La donna, tranquillizzata, ha iniziato a raccontare la propria storia, fatta di continue minacce ed aggressioni, di cui ne riportava ancora i segni sulla propria pelle: una ferita sul sopracciglio destro, che le aveva causato il compagno proprio a seguito di un’aggressione fisica. La donna ha poi spiegato che le liti con il suo convivente sarebbero coincise proprio con momenti in cui quest’ultimo era in preda ai fumi dell’alcol, come la sera precedente, quando in corso Sicilia era stata presa a calci e pugni dall’uomo senza alcun motivo apparente e che solamente l’intervento dei passanti lo aveva fatto desistere dal proseguire con l’aggressione. La vittima ha riferito di non aver mai denunciato il compagno, per evitare di causargli la perdita del posto di lavoro, rassegnandosi e preferendo piuttosto subire in silenzio. Il 52enne è stato arrestato con divieto di avvicinamento alla vittima a meno di 500 metri con l’applicazione del braccialetto elettronico.