LAMPEDUSA – Quarantaquattro migranti, fra cui 11 donne e 3 minori, sono stati salvati, durante la notte, al largo di Lampedusa dopo che il barchino sul quale viaggiavano è affondato. È una bambina di 15 mesi è dispersa. All’hotspot di contrada Imbriacola c’è la mamma che non riesce a darsi pace. La donna, quando il barchino è affondato, a mezzanotte e mezza circa, non è riuscita a tenere stretta a sé la piccola che è annegata. Sono in corso le ricerche nell’area del naufragio.
L’imbarcazione in ferro di 7 metri, salpata da Sfax in Tunisia alle ore 22 di giovedì scorso, all’improvviso è colata a picco e i naufraghi sono rimasti aggrappati alle camere d’aria, per circa 10 minuti. A intervenire, issandoli a bordo, è stata la nave ong ‘Mare Go’ che li ha in seguito trasbordati su una motovedetta della guardia costiera. I naufraghi sono originari di Burkina Faso, Guinea Conakry, Mali e Senegal.
Quindici migranti, fra cui 2 minori, sono stati ritrovati, dall’equipaggio dell’assetto svedese di Frontex, sull’isolotto di Lampione. I tunisini erano stati avvistati mentre erano a bordo di due gommoni di 3 metri ciascuno: solo uno con il motore che, di fatto, trainava il secondo gommone. I natanti sono stati sequestrati dalla guardia di finanza di Lampedusa e i 15 sono stati portati sulla maggiore delle isole Pelagie. Stanno raccontando d’essere partiti da Tabulba in Tunisia dopo aver pagato 8 mila dinari per la traversata che è stata fatta a vista, ossia senza applicazioni di cellulari, né bussola.
I 44 sbarcati all’alba a Lampedusa fanno parte dei 657 approdati complessivamente sull’isola a partire dalla mezzanotte. Hanno pagato mille euro a testa per la traversata che s’è mossa, puntando verso la Sicilia, utilizzando l’applicazione di un cellulare. Ieri, sull’isola, ci sono stati 11 sbarchi, 4 dei quali poco prima di mezzanotte, con 408 persone. All’hotspot di contrada Imbriacola, al momento, ci sono 1.087 migranti. Ieri sera, su disposizione della prefettura di Agrigento, 380 sono stati imbarcati sul traghetto di linea che è appena giunto a Porto Empedocle.
“Dopo una tregua che durava da diversi mesi, sono ripresi gli arrivi, comunque con numeri contenuti e che si riescono a gestire in maniera ottimale – ha detto il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino -. Rispetto all’anno precedente dal primo gennaio a oggi, abbiamo avuto il 50% in meno di arrivi e questo certamente rappresenta un’inversione di tendenza. La parola d’ordine è sempre la stessa: il governo non deve farsi trovare impreparato sulla gestione dei migranti a Lampedusa e l’unico modo per non fare andare in tilt il sistema dell’accoglienza, è avere, per come sta avvenendo, trasferimenti veloci dall’isola. Ma servono navi dedicate”.
“In queste ore scriverò nuovamente a Roma per la questione dei barchini affondati o abbandonati sulle coste, perché ormai è diventato un problema non più procrastinabile, sia per il decoro del territorio che per i danni arrecati ai pescatori. Chiederò un intervento anche ai ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura”, ha aggiunto Mannino che ha espresso preoccupazione e dolore per il naufragio avvenuto durante la notte. “Ancora una volta, un innocente ha perso la vita. Ancora una volta. E questo è veramente insopportabile”.