MESSINA – Si chiamano “hub di comunità per la salute mentale” e costituiscono uno degli esempi più importanti di come oggi si possa, attraverso le giuste sinergie e collaborazioni, trasformare i costi dell’assistenza in veri e propri percorsi di sviluppo di benessere per le persone ma anche per tutta la comunità che le accoglie. Facciamo l’esempio di Messina dove la salute mentale per gli adulti è organizzata con cinque moduli che assistono circa dodicimila utenti con oltre centocinquantamila prestazioni. Tutto questo ha naturalmente dei costi e le risorse, si sa, sono limitate.
Ma ci si chiede se non potrebbero, invece, essere sufficienti se non si puntasse solo sulle residenze con Comunità Terapeutica Assistita (CTA) con un esborso di circa duecentoventi euro al giorno per le casse del Sistema sanitario regionale. Insomma se c’è la volontà di riportare il paziente al centro coinvolgendo le associazioni, gli operatori, i sindacati, i familiari, il volontariato, si può fare veramente di più. Per il lavoro di comunità, che sollecitano le istituzioni non soltanto ad applicare le norme esistenti ma a fare un salto di qualità nella ricerca di soluzioni. Nel centesimo anno dalla nascita di Franco Basaglia, lo psichiatra che ha dato il nome alla omonima legge che ha portato alla chiusura dei manicomi e grande innovatore nel campo della salute mentale, a Messina si è tenuto il convegno conclusivo del progetto di welfare di comunità denominato “Sperimentazione e validazione di una rete di Hub comunitari per la salute mentale”.
Durante i lavori è stato simbolicamente siglato dal commissario straordinario dell’Asp di Messina Giuseppe Cuccì il primo dei 153 progetti personalizzati sostenuti da un budget di salute già programmati per il territorio della Città Metropolitana, dando così attuazione per la prima volta in Sicilia alla art. 24 della Legge Regionale 16 ottobre 2019 n. 17. La normativa dà, infatti, la possibilità di finanziare dei progetti personalizzabili per i pazienti delle strutture di salute mentale che rappresentano una certa percentuale del bilancio dell’azienda, nel caso dell’Asp di Messina ammontano a circa due milioni euro. Sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore alle Politiche Sociali, Alessandra Calafiore, il direttore del Dipartimento di Salute Mentale, Gaspare Motta e Angelo Righetti, psichiatra di fama internazionale autore, fra l’altro, del volume “I budget di salute e il welfare di comunità – Metodi e pratiche”.
Importanti i contributi di Luciano Carrino, presidente della Kip International School, Liliana Leo, ricercatrice responsabile del centro studi CEVAS, Gaetano Giunta, fisico teorico e fondatore della Fondazione Messina, Roberto Ortoleva, psicologo e psicoterapeuta del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP di Catania, Mariangela Bellinvia, Nicola Gambardella e Pietro Cuzzola del Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP di Messina che hanno, tra l’altro, illustrato il programma di potenziamento dei servizi di salute mentale della Regione Siciliana per costruire reti di cura e percorsi innovativi per i pazienti autori di reato.