PARTINICO (PALERMO) – C’è uno strumento in più in Sicilia che si chiama Pens Therapy contro il dolore cronico che in Italia affligge oltre 10 milioni di adulti. La novità è importante perché la distribuzione di questa condizione è variabile sul territorio italiano, con uno svantaggio più evidente nel Mezzogiorno per gli individui di 65 anni e oltre. Le cause che possono essere all’origine, o sono comunque sottostanti all’instaurarsi della cronicità del dolore, includono: una malattia primaria, già diagnosticata, abitualmente correlata ad uno stato di dolore (52%), un trauma (21%), un intervento chirurgico (7%), un tumore (3%). Esiste poi una quota, non irrilevante, di persone con dolore cronico che non ha ancora una chiara diagnosi di malattia, il 13%, e che riporta intensità elevate o molto elevate di dolore nel 23% dei casi.
La Pens Therapy cura le nevralgie che non rispondono alle terapie tradizionali. Si tratta di una tecnica poco invasiva che consiste in una stimolazione elettrica praticata attraverso la pelle di nervi e terminazioni nervose periferiche. E’ stata attivata nel reparto di terapia antalgica dell’Ospedale di Partinico e si aggiunge alla rete di centri aziendali dell’Asp Palermo nei quali la tecnica mininvasiva è già in uso. “Spesso le terapie farmacologiche sono insufficienti per il trattamento e devono essere considerate opzioni più invasive – spiega Francesca Timpone, responsabile dell’Unità operativa di terapia antalgica dell’ospedale di Partinico (nella foto con il suo staff) – la neuromodulazione periferica rappresenta un approccio sempre più comune. Nella pratica clinica la Pens Therapy utilizza aghi di precisione sottili inseriti, attraverso la cute, nell’area dolorosa fornendo una stimolazione elettrica alternata per un periodo prefissato di tempo.
I campi di applicazione in cui si sono avuti risultati efficaci sono tanti e vanno dalla cefalea muscolo-tensiva al dolore miofasciale, dalla cervicobrachialgia cronica alla nevralgia del trigemino, dalla nevralgia alla nevralgia occipitale al dolore da cicatrici chirurgiche. Il paziente può tornare a casa subito dopo la procedura e può mangiare e bere come di consueto. Le procedure Pens possono essere ripetute ad intervalli ed i risultati possono durare settimane o mesi”. “Le controindicazioni presenti dalle procedure Pens sono minime – aggiunge la Timpone – come per tutte le procedure di stimolazione elettrica, la Pens non dovrebbe essere usata su pazienti con epilessia, disturbi cardiaci, pace-maker, pazienti in stato di gravidanza, bambini e pazienti in trattamento con farmaci anticoagulanti. Per tutti gli altri pazienti con dolore neuropatico periferico, la procedura è efficace e sicura”. L’Unità Operativa di Terapia del Dolore di Partinico, guidata dalla Timpone, è composta da Petra Slavikova e Andrea Giaimo e dall’infermiera Giovanna Rubino. La struttura fa parte del reparto di Terapia intensiva, diretto da Sandro Tomasello.