SCIACCA (AGRIGENTO) – Diverse migliaia di persone, tra commercianti, studenti, associazioni e perfino la banda municipale, hanno aderito stamattina a Sciacca all’invito del Comitato civico Patrimonio termale, prendendo parte alla manifestazione di protesta indetta per sollecitare la riapertura delle Terme, di proprietà regionale, chiuse esattamente nove anni fa, il 6 marzo 2015.
“Un’iniziativa necessaria, per dimostrare alla Regione che la comunità non è indifferente”, dice Nino Porrello, portavoce del comitato. “Attorno alle Terme – aggiunge – è possibile conseguire quello sviluppo turistico che questo territorio attende da anni, e in mancanza del quale migliaia di giovani sono stati costretti ad andare a lavorare fuori dalla Sicilia”. Ieri il presidente della Regione Renato Schifani ha presieduto un tavolo tecnico, con i dirigenti regionali competenti, nel corso del quale è stato deciso di finanziare con il Fondo Sviluppo e Coesione gli interventi di ristrutturazione ed ammodernamento delle Terme di Sciacca ed Acireale, con l’obiettivo finale di coinvolgere imprenditori privati a cui affidare la gestione.
Una notizia accolta favorevolmente dal sindaco di Sciacca Fabio Termine: “La straordinaria partecipazione popolare alla manifestazione di oggi sta inducendo la Regione ad occuparsi di un tema che fino ad oggi non è stato all’ordine del giorno”. Le sorgenti termali di Sciacca sono tra le più antiche e rinomate della Sicilia. La Regione è proprietaria oltre allo stabilimento per le cure, anche di tre hotel, due piscine di acqua sulfurea e delle stufe vaporose ricavate tra le grotte sottostanti il Monte San Calogero.