Il vicepresidente e amministratore delegato del Catania, Vincenzo Grella, è intervenuto questa sera a Corner, su Telecolor, per analizzare il difficile momento del Catania. Ecco i passaggi salienti.
PROGETTO. “Le difficoltà erano previste. Non posso dirmi sorpreso. Sapevo che avrei potuto commettere degli errori in un ruolo nel quale non ho un’esperienza così importante. Pelligra soffre nel vedere una squadra che non produce e non gioca come potrebbe, ma io cerco di avere un taglio positivo e di trasmetterlo anche a lui”.
PADOVA. “Ciò che è successo ha pesato tanto, Pelligra era molto arrabbiato. Teneva particolarmente alla finale di ritorno in casa, aveva previsto di ricevere tanti ospiti internazionali. Sull’opportunità di presentare ricorso o meno abbiamo discusso a lungo, ma abbiamo voluto mandare un messaggio chiaro. Le brave persone non si rispecchiano in chi si è reso autore degli incidenti. Abbiamo penalizzato la maggioranza di tifosi corretti? Ne abbiamo parlato tanto, ma vedendo le carte e volendo prendere una posizione abbiamo deciso così. In tanti mi hanno chiamato complimentandosi, alla lunga queste scelte pagano. Mi hanno contestato certe dichiarazioni nell’intervallo della gara, ma in quel momento non sapevo neppure quello che era successo. Non mi nascondo, ma tutto questo danneggia la squadra che invece andrebbe aiutata”.
RESPONSABILITA’ OGGETTIVA. “La responsabilità oggettiva mi rende responsabile di una cosa di cui non sono tecnicamente responsabile. E’ un meccanismo che condiziona le scelte sul ricorso. Costituirsi parte civile in un eventuale processo contro i violenti? Stiamo valutando, non abbiamo ancora deciso”.
STAGIONE. “Non eravamo soddisfatti e abbiamo voluto cambiare. Ho cercato di seguire di più la parte sportiva nella gestione Lucarelli. La voglia di essere ambiziosi già a inizio stagione ha aumentato in fretta la pressione su alcuni ragazzi che forse non erano in condizione di sostenerla. A gennaio pensavamo a 6-7 cambi, poi si è creata l’occasione di effettuare altri movimenti: sostituendo un uomo per un altro e lasciando invariato il numero di effettivi siamo saliti a 12”.
MARSURA. “I compagni non sono andati a occuparsi di lui mentre era a terra? Mi hanno detto che poi si sono avvicinati. Per come sono fatto io, mi rivedo in chi si avvicina un attimo per capire se il compagno può rialzarsi e poi si continua se si può, altrimenti l’infortunato viene sostituito. C’è sempre grande volontà di sottolineare ciò che non va. Perché non troviamo un po’ di positività?”.
PERSONALITA’. “Alcuni giocatori, come Sturaro, sono in difficoltà fisica e non riescono a trasmettere in campo il loro carattere. Per me lui è un esempio, non dà mai meno di quello che ha”.
CRISI. “Se ne viene fuori con il lavoro e con l’assunzione delle responsabilità. Non voglio trovare alibi, ma quando dopo una vittoria sofferta in casa leggo certi commenti critici e vivo un certo tipo di clima significa che si vuole buttare benzina su una situazione difficile”.
LUCARELLI. “E’ stato esonerato. Ci siamo detti che un po’ più avanti avremmo trovato un accordo tra gentiluomini. L’ho sentito anche qualche giorno fa, umanamente tra di noi c’è grande stima. Cosa è mancato? Le prestazioni. Paga un conto non tutto suo”.
ZEOLI. “Chi lavora a Catania è in discussione tutti i giorni. Sa di avere la mia stima, sa cosa non mi piace, sa quello che voglio. Deve solo lavorare, anche se il contesto non è sereno”.
PLAYOUT. “Non guardo indietro. Tanti dicono che sono presuntuoso o arrogante, ma voglio guardare avanti. Abbiamo le partite a disposizione per portarci fuori da questa situazione”.
DIRETTORE SPORTIVO. “A tanti piacerebbe venire a Catania. Vorrei qualcuno che desse continuità negli anni. Sicuramente lo prenderemo. Vorrei portare qui qualcuno che cominci a lavorare prima che finisca la stagione per non trovarmi in ritardo come la scorsa estate. In società una figura nuova verrà inserita a breve per aiutare la crescita del brand del club e altre due faranno il loro ingresso nella prossima stagione. Ci sarà anche più vigilanza sul mio operato: la chiedo io stesso, aiuta. Non abbiamo un budget per il prossimo campionato, dipende da quale categoria disputeremo, B o C”.
PREPARAZIONE. “Abbiamo un piano di lavoro per preparare i playoff, ma ci serve la certezza della salvezza. Tanti mi dicono di pensare sin da ora al prossimo anno, ma io voglio ancora provarci”.
MERCATO. “Col senno di poi dico che abbiamo sbagliato su più giocatori. Mi assumo la responsabilità degli errori, non ho mai dato la colpa a nessuno. Abbiamo dato un’occasione unica di lavorare a Catania a diversi professionisti, se abbiamo cambiato anche in quel senso è perché è mancato il confronto. Non mi nasconderò mai. E’ mancato l’ingaggio di un play a gennaio? Non lo so. Se non è di grande personalità, un regista può faticare a Catania. Ingaggiare gente avanti con gli anni ti rallenta il gioco e non volevamo rallentare la manovra, ma accelerarla. Maffei? Abbiamo deciso insieme all’allenatore. Lo stimo, ma in questo momento non era facile dargli più spazio. Per me abbiamo fatto bene, certe decisioni vanno sostenute”.