CATANIA – “Ho sbagliato! Sono consapevole dell’errore che ho commesso e accetterò la sanzione che le leggi dello Stato Italiano prevedono per tale la violazione. Mi è stata già notificata un’ammenda e sono stato identificato”. In un lungo post pubblicato sui social Lanfranco Zappalà, ex candidato sindaco al comune di Catania, rompe il silenzio e parla per la prima volta dell’episodio di alcuni di giorni fa quando è stato beccato a gettare spazzatura per strada, alimentando così una discarica cittadina in territorio di Belpasso. Zappalà si definisce amareggiato a causa della “vergognosa macchina del fango che si è scatenata contro di me” e racconta i fatti: “In questi giorni, è circolato sui media e sui social un video filmato della polizia Municipale di Belpasso, in cui vengo ripreso mentre deposito tre sacchi: erano solo foglie, materiale organico biodegradabile, non pericoloso”.
“Quel luogo era controllato da telecamere, della cui esistenza io ero a conoscenza. Purtroppo la discarica di domenica era chiusa, ed ho pensato che depositando i sacchi contenenti fogliame sul ciglio della strada sarebbero stati agevolmente raccolti. Dopo alcuni giorni, però, sono stato convocato dalla polizia municipale e mi è stata notificata l’ammenda per la violazione compiuta. I vigili urbani hanno accertato il contenuto delle buste e confermato che il materiale depositato era solo “fogliame” e non materiale nocivo o pericoloso, come qualcuno sui social ha voluto far credere”. Poi Zappalà scrive di essere consapevole dell’errore e di aver sbagliato e attacca: “In questa vicenda, ci sono stati tanti mistificatori che, diffondendo un video captato da una telecamera installata per la ricerca della prova, hanno leso e calpestato i miei diritti di cittadino e tutelati dalla carta costituzionale: non si può diffondere in alcun modo un video che doveva essere riservato in quanto prova in un procedimento giudiziario in corso. Chi ha fatto questo deliberatamente, ha commesso un reato ben più grave del mio e ne dovrà rispondere innanzi all’autorità giudiziaria”.
E poi il chiaro riferimento ad un complotto: “È evidente che qualcuno ha confezionato appositamente la bomba, l’ha innescata e dopo l’esplosione ha aizzato la folla contro di me, non tanto per l’infrazione commessa, ma per il ruolo politico che negli anni ho sempre ricoperto”. E l’immancabile riferimento al sindaco di Catania Enrico Trantino, il quale aveva espresso il proprio parere al vetriolo sulla vicenda: “Mi dispiace peraltro, la caduta di stile del nostro Sindaco di Catania, che, approfittando della situazione, non specificava che l’infrazione era accaduta nel territorio di Belpasso, alimentando così le ingiurie dei catanesi nei miei riguardi”.