Conferenza stampa del vicepresidente e amministratore delegato del Catania, Vincenzo Grella, e del nuovo allenatore rossazzurro, Michele Zeoli, alla vigilia della partita casalinga con il Potenza in programma domenica alle 16.15 (su Telecolor dalle 15.45 tre ore live con Diretta Stadio: collegamenti dal Massimino, analisi, le interviste post partita in anteprima e i vostri commenti via WhatsApp al numero 3427712855).
GRELLA. “Giovedì ho parlato a lungo con Lucarelli. E’ stato un incontro bello, onesto, sincero. Voglio ringraziarlo pubblicamente per quello che ha fatto. Umanamente ci siamo lasciati come due ragazzi che si conoscono da 30 anni. Cambiare guida tecnica non è mai semplice, ma le decisioni vanno prese per il bene del club e per portare avanti un progetto in evoluzione. Zeoli è un ragazzo di famiglia, so di poter contare su di lui in qualsiasi momento. Ha i valori del club nel sangue, è un soldato che non si tirerà mai indietro”.
“L’obiettivo intanto è disputare una finale di Coppa Italia a testa alta e petto in fuori, il presidente Pelligra vuole assolutamente vincere questo trofeo. A inizio stagione volevano arrivare tra le prime tre, la Coppa Italia ci permette di farlo. Zeoli conosce il gruppo, sa che dobbiamo lavorare tanto e trasmettere la fiducia necessaria per portare al massimo questo gruppo di calciatori, così da permettere loro di lottare per la promozione, sperando di avere anche una coppa nella nostra sala riunioni. Sono convinto che la squadra abbia qualità importanti”.
“Sappiamo cosa dobbiamo modificare nel club, ma per carattere non mi piace parlare di tempistiche che non posso assicurare con certezza. Stiamo lavorando per rafforzare il consiglio di amministrazione, ma anche per definire le figure necessarie al nostro organigramma. Serve lucidità nelle scelte da intraprendere con nuovi professionisti che porteranno nuove idee. In occasione di entrambi gli esoneri ho sofferto molto. Ero molto più coinvolto con Lucarelli: ho condiviso tante cose con lui, abbiamo fatto il mercato insieme confrontandoci sui profili da scegliere. L’ultima settimana è stata molto pesante per me. Sapevo che c’era la necessità di effettuare un cambio, cercavo un motivo per continuare, ma poi bisogna scegliere. Guardando la classifica mi sento male. Non ho dubbi sul valore del gruppo, a fine stagione insieme a chi arriverà valuteremo quali ritocchi fare: c’è un nucleo forte, deve credere di più nelle proprie qualità. Abbiamo tutto per costruire un bel percorso”.
“Il nuovo direttore sportivo non è stato ancora individuato. Ho parlato con un paio di profili, sicuramente arriverà. Cercherò una persona con le nostre caratteristiche, qualcuno che sia aperto, elastico, capace di proporre idee fresche. Non credo cambi molto se lo prendo domani o a fine stagione. Ora dobbiamo spendere il nostro tempo per ridare fiducia al gruppo e all’ambiente. Non credo, però, che l’assenza di un ds ci abbia tolto qualcosa nel mercato di gennaio, in occasione del quale abbiamo perfezionato 12 uscite e 12 entrate. Non ho mai detto che non l’avrei preso, ma che avrei lasciato spazio a un tecnico che poteva avere anche un ruolo da manager. Lodi? Non ha mai chiesto niente, è stato inserito in società perché l’ho voluto io. Lo immaginavo inizialmente da ambasciatore del club per la sua storia qui, poi l’ho affiancato a me e si è avvicinato alla prima squadra ma sempre per mia scelta e lui è stato bravissimo, non si è mai preso una libertà, è stato sempre corretto. Mi spiace vedere gli attacchi che gli sono stati rivolti, non se li merita”.
ZEOLI. “Ringrazio la società per la possibilità che mi sta dando e il mister Lucarelli per avermi voluto nel suo staff dandomi, rispetto ad altre opzioni, il piccolo vantaggio di conoscere i giocatori. So dove sto andando, so quale è il mio ruolo. C’è da portare la nave in porto. Dobbiamo cercare le soluzioni per venirne fuori: lo devo fare io, manche i calciatori, che hanno delle responsabilità e devono assumersele. La classifica la devo guardare e la devo far guardare ai calciatori. E’ la realtà con cui dobbiamo confrontarci. Il primo obiettivo è il Potenza, ho in testa solo quello per ora. Per me la Coppa Italia si gioca a ferragosto. Se i giocatori non se lo mettono in testa, rischiamo”.
“Riccardo Gaucci mi ha chiamato e mi ha detto 3 cose: metti i giocatori al loro posto, non sbagliare i cambi e ogni tanto fatti vedere anche in sede perché chi mette i soldi ha il piacere di essere coinvolto. Grella mi ha detto che la terza la posso anche evitare. Assenti? E’ l’occasione buona per chi ha avuto poco spazio, qualcuno aveva il muso lungo, ne approfitti. Ripartiamo dall’orgoglio, sarebbe preoccupante se ciò non avvenisse. Quest’anno qui ho allenato tre squadre, c’è anche la Primavera che sta facendo benissimo con Biagianti. Fino a 24 ore fa ero nello staff di Lucarelli, so come venivano preparate le gare. Non ho una soluzione immediata. Mi aspetto compattezza in campo, un gruppo unito da un unico obiettivo. I giocatori di carisma non mancano. So quanto vale questa maglia e che storia ha: chi sa degli spareggi di Roma o dell’Albinoleffe mette il 10% in più in campo. Per me chi viene a Catania deve sapere, ad esempio, chi era Cantarutti. Io il calcio lo vedo così”.
“Differenze rispetto allo scorso anno? In D c’era senso di appartenenza importante. Ritiro? Se ci basiamo sulla scaramanzia, ne abbiamo fatti due e abbiamo vinto due partite, ma ai miei tempi era un altro calcio. Ora non sai mai se fa bene o male. I ragazzi in campo devono osare, anche a costo di sbagliare. Nascondersi è peggio. Nello spogliatoio non ci sono malumori, ma non si attivate certe dinamiche che dovrebbero esserci. Vanzetto? Grella aveva fatto dei colloqui con lui tempo fa. E’ un allenatore preparato, ha tanta voglia, a volte bisogna persino calmarlo. Non ha vissuto niente di quanto sinora accaduto e per me questo è un valore aggiunto. Appelli alla tifoseria? Nessuno, so cosa sono i nostri tifosi, non servono appelli. Il modulo? Cercherò di mettere gli uomini disponibili nelle condizioni ideali per fare bene e, seppur non nell’immediato, di migliorare la proposta di gioco”.