“C’erano tutte le condizioni iniziali per portare a casa almeno un punto, e invece…”. Lo ripete, sconsolato, Zeoli a fine partita. E invece, appunto, il Catania è riuscito a “centrare” la diciassettesima sconfitta in campionato, con un ruolino di marcia che nel girone di ritorno, soprattutto in trasferta, è stato da retrocessione diretta.
Il Sorrento vince 3-2 dominando il secondo tempo senza neppure grandi sforzi. Il Catania gioca solo gli ultimi minuti e con Cianci (foto Catania Fc Facebook) rende meno pesante nel punteggio, ma sempre poco onorevole, la sconfitta. E adesso i rossazzurri si devono giocare la salvezza (e dunque la partecipazione ai playoff guadagnati in coppa) nell’ultimo turno col Benevento, in lotta per il secondo posto con l’Avellino.
Al Viviani di Potenza, campo di casa del Sorrento, Zeoli sceglie di non schierare le due punte. Di Carmine gioca con Marsura nel 3-5-2 di partenza in cui però Zammarini nelle intenzioni appoggia la manovra offensiva trasformando il sistema di gioco in un 3-4-2-1 quando il Catania è in possesso di palla.
Il risultato è che Di Carmine resta isolato e il Catania, come spesso avviene in trasferta, non tira mai in porta. Il Sorrento invece ci prova con Riccardi che trova la deviazione in angolo di Albertoni, diventato titolare a pochi minuti dall’avvio per un risentimento accusato nella rifinitura da Furlan.
E’ solo il preludio a ciò che succederà nella ripresa. Due azioni in fotocopia portano a due reti dei rossoneri. Una bella accelerazione sulla sinistra di Kolaj e l’assist in mezzo per Loreto valgono l’1-0. Ancora una discesa sulla linea mancina e l’inserimento di Cuccurullo conducono al 2-0. Ravasio porta a tre le marcature dei campani dopo un uno contro uno con Kontek.
Nel frattempo Zeoli aveva ridisegnato la squadra inserendo Cianci e Chiricò e poi Ndoj e Chiarella. Catania a trazione offensiva che solo nel finale “offende” realmente. Cianci servito in mezzo all’area mette dentro il 3-1. Al novantesimo, l’ex attaccante del Taranto si ripete di testa su cross di Chiarella: 3-2.
Mancherebbero i 5 minuti di recupero ma il gioco è spesso spezzettato, Marsura si fa espellere, e il Sorrento porta a casa la partita. Il Catania, molle e inconcludente, si giocherà tutto negli ultimi novanta minuti.
E adesso si fa dura. Tabelle e calcoli dicono che vincendo domenica al Massimino i rossazzurri, ancora padroni del loro destino, saranno salvi. Se non riuscissero a battere il Benevento, in lotta per il secondo posto (ma in svantaggio con l’Avellino negli scontri diretti), un pari potrebbe bastare nel caso in cui il Monterosi, penultimo a -10 dal quintultimo posto, non batta in casa il Foggia.
Il resto dipenderà anche dai risultati delle altre dirette concorrenti: Potenza (in casa contro la Virtus Francavilla), Turris (in trasferta contro il retrocesso Brindisi) e Monopoli (in casa col Messina già salvo).
Le possibilità di salvezza diretta ci sono, ma il Catania, in perenne crisi di identità, saprà sfruttarle? Agli ultimi novanta minuti la sentenza.
SORRENTO-CATANIA 3-2
SORRENTO (4-3-3): Del Sorbo; Blondett, Di Somma, Fusco, Loreto; Riccardi (23′ st La Monica), De Francesco, Cuccurullo (33′ st Bonavolontà); Vitale (33′ st Vitiello), Ravasio, Kolaj (30′ st Scala). In panchina: D’Aniello, Albertazzi, Martignago, Badje, Colombini, Moreichelli, Sorrentino, Palella. Allenatore: Maiuri.
CATANIA (3-5-2): Albertoni; Monaco (25′ st Chiarella), Kontek, Celli; Castellini, Zammarini (31′ st Ndoj), Quaini (1′ st Cianci), Welbeck, Cicerelli (8′ st Chiricò); Di Carmine, Marsura. In panchina: Furlan, Donato, Curado, Patalano, Forti, Haveri, Costantino. Allenatore: Zeoliì.
ARBITRO: Mastrodomenico di Matera.
RETI: 4′ st Loreto, 27′ st Cuccurullo, 39′ st Ravasio, 40′ st Cianci, 44′ st Cianci.
NOTE: serata fredda. spettatori: 200 circa, di cui circa 40 ospiti. Espulso al 49′ st Marsura per gioco violento. Ammonito: Celli. Angoli: 3-3. Recupero: 1′; 5′.