Le Autorità hanno notificato al comandante e all’armatore della Mare Jonio il provvedimento con multa fino a 10mila euro e il fermo amministrativo”. Lo rende noto la ong Mediterranea. Secondo quando si apprende gli operatori della ong sono accusati “di aver istigato la fuga dei migranti per sottrarsi alla guardia libica”. Due giorni fa la guardia libica aveva sparato contro Mare Jonio mentre operava un salvataggio in zona Sar libica, salvando 58 persone. Successivamente è stato assegnato il porto sicuro di Pozzallo. Stamani il provvedimento di fermo.
“Di fronte all’azione criminale della guardia costiera libica che ha il compito non di soccorrere ma di deportare persone che tentano di scappare da situazioni terribili, di fronte ad un’azione di soccorso, il governo italiano sanziona la Mare Jonio, come recita il provvedimento perché è colpa della Mare Jonio se le persone sono fuggite dai loro carcerieri libici”. Lo afferma Luca Casarini, capo missione della ong Mediterranea, dopo la notifica da parte delle autorità italiane del provvedimento di fermo amministrativo di 20 giorni della nave e una multa di 10 mila euro, in una conferenza stampa, convocata dalla Ong Mediterranea Saving Humans a bordo dell natante a Pozzallo.
Casarini e l’equipaggio hanno raccontato l’operazione di salvataggio dei migranti e “l’aggressione subita dalla guardia costiera libica”. “Una cosa vergognosa , inaccettabile da parte del governo Meloni nei confronti di soccorritori italiani che sono stati sparati, colpiti nel Mediterraneo centrale centrale – prosegue Casarini -. Il sistema punta a respingere persone che richiedono asilo, profughi, donne e bambini che scappano da situazioni terribili. Il comportamento della guarda costiera libica è stato criminale, come ampiamento documentato da foto e video. E’ una rappresaglia nei confronti di chi ha fatto il proprio dovere. Invece di proteggere la nave italiana, il governo produce una rappresaglia nei nostri confronti. Non ci fermiamo qui. Quello che abbiamo fatto in mare, lo faremo a terra”.