Avvisi di garanzia per quattro persone ritenute responsabili di disastro ambientale colposo in occasione dell’incendio che ha devastato Stromboli il 25 e 26 maggio 2022 durante le riprese della fiction “Protezione civile” con Ambra Angiolini. Indagate anche due persone giuridiche, una società di produzione cinematografica e una società operante nell’ideazione e realizzazione di effetti speciali per cinema, tv e teatri. Le fiamme nate sul set hanno colpito un’area naturale protetta e sottoposta a vincolo ambientale, inserita nei siti Unesco e Rete Natura 2000, provocando 70 milioni di euro di danni. Diverse case e alcuni ristoranti erano stati evacuati. Proprio ieri la Rai aveva comunicato che la messa in onda era sospesa, in attesa dell’esito delle indagini.
Ora sono state individuate quattro persone, tra cui il direttore di produzione, presenti nell’isola poco prima che divampasse il grosso incendio: sono ritenute responsabili anche di “violazioni della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, ossia di non aver redatto un documento di valutazione dei rischi che tenesse adeguatamente conto del pericolo di incendio e di non aver attribuito specifico rilievo all’utilizzo di effetti scenici consistenti nella generazione di fuochi artificiali, mediante l’utilizzo di materiale altamente infiammabile, di non aver adottato alcuna adeguata misura atta a prevenire eventuali incendi, di non aver fornito ai propri dipendenti adeguata formazione in ordine ai rischi per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, alle procedure relative al primo soccorso, alla lotta antincendio, all’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché nel non aver adeguatamente formato il direttore di produzione, indicato quale preposto e non aver garantito la formazione specifica dell’unico addetto antincendio”.
E ancora di non aver escluso l’accesso al set cinematografico in relazione ai rischi derivanti dall’accensione di fiamme “controllate”, di non aver verificato eventuali deficienze di mezzi attrezzature di lavoro o di eventuali condizioni di pericolo, di aver utilizzato, per la riproduzione di effetti scenici e, segnatamente, per l’accensione delle fiamme “controllate”, attrezzature rudimentali, prive di libretti d’uso e manutenzione e dei requisiti previsti, nonché di averle utilizzate senza adeguata formazione ed addestramento e non tenendo conto delle condizioni metereologiche in atto e, in particolare, dei forti venti, in violazione dell’ordinanza sindacale che vietava l’accensione di qualsiasi tipologia di fuoco durante le giornate ventose, determinando, in tal modo, l’innesco di un incendio boschivo che ha interessato oltre 240 ettari complessivi e cagionato un gravissimo disastro ambientale, oltre al danneggiamento di alcuni alcune abitazioni ed edifici adibiti a pubblica utilità.