Domani sarà pubblicato sui quotidiani nazionali e territoriali di Sicilia e Calabria l’avviso di avvio del procedimento di esproprio per il ponte sullo Stretto. Per 60 giorni, a partire dal prossimo 8 aprile, le persone i cui beni sono interessati potranno rivolgersi per l’assistenza a personale tecnico, prendendo appuntamento telefonico per poi fare le proprie osservazioni. I cittadini dovranno prenotarsi ai numeri 06.85826210, 06.85826230 e 06.85826270, ai seguenti sportelli informativi: a Messina presso il Palacultura sala Rappazzo (piano terra) in viale Boccetta 373, lunedì dalle 15 alle 17; martedì e mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17 a esclusione dei giorni festivi; a Villa San Giovanni presso la ex sede della pretura in via Nazionale Bolano 541, giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17, venerdì dalle 9 alle 13, sempre a esclusione dei giorni festivi.
“Non me ne vado, ma nemmeno per idea”, dice Mariolina De Francesco, la cui casa fa parte di quelle da espropriare. La donna ci ha vissuto con marito e figlie per 23 anni, sulla sponda messinese dove dovrebbe sorgere un pilone del ponte. “Se la mia casa la dovessi cedere per un ospedale oncologico per i bambini la cederei, ma non per una cosa inutile come questa”, insiste. “E se il ponte si dovesse comunque fare vivremmo per anni in mezzo ai cantieri in Calabria e in Sicilia. Ma non solo: lo Stretto di Messina non si deve toccare; come ha detto il National Geographic nel settembre del 2022, la spiaggia di capo Peloro è la più bella spiaggia italiana dal punto di vista naturalistico. L’articolo 9 della Costituzione dice che le zone ricche di biodiversià e pregio naturalistico sono intoccabili. E la regione Sicilia nel 2001 ha fatto decreto nel quale dice che la zona di capo Peloro è zona di pregio che va salvaguardata. La stessa regione che ora gli da i miliardi…”.
Sprezzante sugli espropri il commento il comitato messinese ‘Invece del ponte’: “Uno sportello informativo, aperto un paio d’ore al giorno per tre giorni alla settimana, con un appuntamento da concordare telefonando a Roma, è il massimo che Ciucci concede alle famiglie che temono per il loro futuro. Sportello che sarà aperto in una struttura comunale, messa a disposizione (gratuitamente?) dall’amministrazione messinese, che invece di tutelare i cittadini si mette al servizio di una società privata: non può funzionare così, avete fatto male i vostri conti”.
La pubblicazione di un avviso per il comitato “è l’ennesimo tentativo di distrazione di massa. La verità è che non c’è nessun progetto approvato, che arriveranno invece in tempo utile montagne di osservazioni, che partiranno innumerevoli ricorsi, anche per colmare l’incomprensibile e assurdo silenzio delle istituzioni locali. Gli espropri potrebbero essere avviati solo dopo la ‘dichiarazione di pubblica utilità, che seguirà l’eventuale approvazione del Cipess. Prima di allora nessun avviso privato può avviare nessun esproprio. E i cittadini, con ancora più impegno, lavorano per impedire l’approvazione di un progetto vecchio, inutile, dannoso e che sembra riproposto solo per fare ‘un grosso favore ai privati’ (parola di Anac)”.