ACI SANT’ANTONIO (CATANIA) – Doppio intervento dei carabinieri di Acireale che hanno sequestrato una discarica abusiva ad Aci Sant’Antonio e hanno denunciato tre persone per abusi edilizi realizzati per la costruzione di una villa a Pedara. A far scoprire la discarica è stato l’intervento dei carabinieri in un terreno adibito al parcheggio di camper su segnalazione di un cittadino che lamentava la presenza di un rogo. Così, all’interno è stata scoperta, su una collinetta alle spalle dei mezzi parcheggiati, una distesa di rifiuti. Il terreno è risultato agricolo, quindi senza titolo per la conduzione di una discarica né di un parcheggio di camper.
Il terreno, di quasi 4.000 metri quadrati, era in affitto e gestito da un pregiudicato di 59 anni, in passato sottoposto alla sorveglianza speciale perché ritenuto legato alla famiglia mafiosa Ercolano-Santapaola. L’area, dunque, non solo non era affatto adibita a uso agricolo, ma era destinata a un duplice utilizzo: in una parte, più visibile e accessibile al pubblico, veniva gestita, da un sub-affittuario 42enne, un’attività di officina e parcheggio di camper, senza autorizzazione. Nella restante parte erano, invece, accumulati rifiuti di ogni genere in una vera e propria discarica a cielo aperto, anche questa senza alcuna licenza e su un’area sottoposta a vincolo paesaggistico.
Nel sito c’erano una distesa di vecchie carcasse di auto abbandonate e già in parte smontate, due delle quali risultate sequestrate, due barche ormai in disuso, un camion dei panini e un pullman utilizzato come deposito per la ferramenta di vario tipo. Oltre ai rottami, sono stati trovati cumuli di materiale edile e di rifiuti pericolosi. Durante il sopralluogo i carabinieri hanno individuato anche una zona piena di residui di cenere e materiale carbonizzato vicina ad alcune villette, segno evidente che quel posto venisse utilizzato per bruciare i rifiuti. Il gestore è stato denunciato e l’area è stata sequestrata.
I carabinieri di Pedara, invece, hanno denunciato tre persone per abusivismo edilizio su una villa su due livelli in costruzione. Durante il controllo sono state riscontrate numerose difformità rispetto al progetto depositato in Comune: l’aumento della superficie volumetrica e della cubatura, oltre alla modifica di sagoma, il tutto sempre in area sottoposta a vincolo paesaggistico, idrogeologico e sismico. Sono stati così denunciati il rappresentante della società proprietaria dell’immobile, il direttore tecnico dei lavori, entrambi pregiudicati, e l’amministratore della società esecutrice dei lavori.