PALERMO – Sono state spostate a domani, al Policlinico di Palermo, le autopsie dei 5 operai morti lunedì mentre lavoravano alla rete fognaria di Casteldaccia. Sul drammatico incidente sul lavoro ha aperto una indagine per omicidio colposo plurimo la Procura di Termini Imerese. La fissazione degli esami medico-legali, accertamenti irripetibili, potrebbe portare ai primi avvisi di garanzia: un atto necessario per dare la possibilità alle persone a vario titolo coinvolte nella vicenda di nominare propri consulenti in modo che possano partecipare alle autopsie.
Secondo le prime ricostruzioni, le vittime lavoravano per la Quadrifoglio Group che si era aggiudicata in subappalto dalla Tek i lavori di manutenzione della rete fognaria di Casteldaccia e di altri comuni, lavori esternalizzati da Amap, la municipalizzata del capoluogo, e non sarebbero dovute scendere nell’impianto ma avrebbero dovuto procedere allo spurgo dei tombini dalla strada. La sonda dell’autospurgo, che avrebbero dovuto calare dall’esterno – il tombino era stato ricoperto di asfalto in precedenti lavori stradali – si sarebbe bloccata e gli operai avrebbero chiesto il permesso al direttore dei lavori di Amap di scendere sotto terra.
Il tappo che impediva alla sonda di spurgare sarebbe saltato e i primi 3 dipendenti sarebbero stati investiti da liquami e gas letale, avrebbero perso i sensi e sarebbero precipitati nella vasca sottostante. Per soccorrerli altri tre lavoratori sarebbero scesi. Due sono morti, uno, Domenico Viola, 62 anni, è in fin di vita. Le indagini puntano a chiarire eventuali falle nella sicurezza – nessuno degli operai indossava mascherine -, con quali criteri fosse stato selezionato il personale che non sarebbe stato specializzato e non avrebbe seguito corsi di sicurezza e perché il tecnico Amap ha autorizzato le vittime a scendere nella stanza dell’impianto. C’è da chiarire anche la catena di responsabilità nella vigilanza sui lavori subappaltati alla ditta.