Sono saliti a bordo di imbarcazioni confiscate alla criminalità ma hanno anche parlato di prevenzione sanitaria, donazione del sangue, legalità e mare senza barriere. Numerosi ragazzi accompagnati dai loro insegnanti hanno affollato la banchina posta di fronte alla Capitaneria per la tappa conclusiva di “Vela e salute”, organizzata da Lega Navale Italiana e Arnas Garibaldi. Oltre ai componenti della Lega Navale Italiana, rappresentata dal contrammiraglio Agatino Catania, delegato regionale per la Sicilia orientale, e al personale del Dipartimento Materno Infantile, diretto da Giuseppe Ettore, hanno portato un messaggio di solidarietà e condivisione, il sindaco Enrico Trantino, il presidente dell’Ordine dei medici, Alfio Saggio, il primario di Pediatria, Antonino Palermo e i volontari dell’associazione ‘Amici del Garibaldi’ guidati dal primario emerito di neurologia, Nino Pavone.
La violenza sui minori rappresenta, oggi, una tra le più gravi emergenze umanitarie degli ultimi decenni, anche nei Paesi più industrializzati, Italia inclusa. La maggior parte dei casi rimangono sommersi e non vengono denunciati (oltre l’80%); quasi sempre, infatti, gli abusi vengono negati da chi li attua o da chi li subisce, nascosti dai genitori e dai familiari e spesso, purtroppo, anche sottovalutati dagli stessi medici. I danni del minore che viene abusato sono devastanti, drammatici, con conseguenze sia a breve sia a lungo termine per lo sviluppo fisico, biologico e neuro psico comportamentale delle vittime che talvolta possono condurre anche a morte o al suicidio del minore che ha subito abusi.
E’ stato anche anticipato che tutte le competenze e le esperienze maturate ad oggi, prossimamente convergeranno sulla realizzazione di un Centro di riferimento ospedaliero all’interno dell’ospedale Garibaldi Nesima di Catania, che nasce dalla necessità di fare rete, in un unico hub dove un team multidisciplinare composto da pediatri, ortopedici, chirurgi, neuropsichiatri infantili, psicologi assistenti sociali, radiologi, personale paramedico e autorità giudiziaria, possano dare vita a un unico percorso sinergico, con un approccio completo e coordinato, essenziale per affrontare le complesse necessità dei minori vittime di abusi.