PALERMO – Non ci saranno funerali comuni per le cinque vittime dell’incidente sul lavoro di Casteldaccia, morte soffocate lunedì mentre lavoravano alla rete fognaria. Le autopsie su tre dei cinque hanno confermato i primi sospetti che attribuivano all’idrogeno solforato, sprigionato dalla fermentazione dei liquami, la causa del decesso. Le vittime avevano i polmoni completamente ostruiti. Le autopsie sono da poco terminate. Domani verranno eseguite quelle sui corpi degli altri due operai morti. Quando saranno terminate tutte le autopsie la Procura di Termini Imerese, che indaga sulla strage, darà il nulla osta per la sepoltura. Per le morti è indagato il titolare della società Quadrifoglio per cui lavoravano 4 delle vittime, Nicolò Di Salvo, che risponde di omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme antinfortunistiche e di lesioni personali colpose gravissime aggravate ai danni dell’unico dipendente sopravvissuto.
La pm ha affidato l’esecuzione degli esami autoptici a quattro medici: Stefania Zerbo, Ginevra Malta, Erika Serena Sorrentino e Tommaso D’Anna. Alle operazioni peritali partecipano anche i consulenti delle parti offese. I familiari di Giuseppe La Barbera, la più giovane delle vittime, hanno nominato il dottor Alessio Tarantino, e sono difesi dalla Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e dagli avvocati Giuseppe Emanuele Greco e Ornella Maria Cialona. Per i parenti di Epifanio Alsazia è stato nominato consulente tecnico il dott. Antonio Guajana; per i familiari di Roberto Ranieri, difesi dall’avv. Sebastiano D’Angelo, il dott. Manfredi Rubino. Nessun esperto di parte è intervenuto per l’indagato.
Intanto, su Domenico Viola, 62 anni, dipendente della Quadrifoglio Group, rimasto gravemente ferito e ricoverato al policlinico di Palermo, sono in corso test di ventilazione che mirano a verificare la capacità del paziente di respirare in modo non totalmente controllato dai ventilatori meccanici. Il quadro neurologico mostra segnali positivi e si entra in contatto. “Resta esposto ancora alle conseguenze dell’insulto polmonare inalatorio e da parte di liquidi infetti – dice la nota dell’ospedale -. Prosegue, pertanto, il trattamento di supporto intensivo respiratorio, circolatorio e antinfettivo con antibiotici di ultima generazione. La prognosi sulla vita resta ancora riservata”.
Un altro degli operai scampati alla tragedia, che era ricoverato nell’unità operativa di Pneumologia del Policlinico diretta dal professore Nicola Scichilone, è stato dimesso questo pomeriggio. Tutti i controlli e gli esami di radiodiagnostica hanno accertato le buone condizioni di salute del paziente 39enne, dicono dall’ospedale.
La Procura di Termini Imerese ha rilasciato ai familiari il nulla osta alla sepoltura e alla celebrazione dei funerali di Giuseppe La Barbera. Le esequie si terranno lunedì prossimo alle 10 nella chiesa del Carmine maggiore, in piazza del Carmine a Palermo. La Barbera, 28 anni, era il più giovane fra le vittime.