La radiazione ultravioletta è una forma invisibile di luce ed energia rilasciata principalmente dal sole. Oggi si considera che la frequente e intensa esposizione alle radiazioni Uv rappresenti il maggior rischio di tipo ambientale per lo sviluppo del melanoma. Si tratta del terzo tumore più frequente sotto i cinquant’anni e lo scorso anno nel nostro Paese si sono avute quasi tredicimila nuove diagnosi. La prevenzione gioca un ruolo molto importante e pensarci già dall’età scolare in termini di informazione è certamente la via giusta.
All’Istituto superiore Secusio di Caltagirone si è svolto il progetto “Sensibilizzazione sui rischi legati all’eccessiva esposizione ai raggi Uv”, rivolto a docenti e alunni degli Istituti superiori della provincia, e che continueranno anche in estate in contesti extrascolastici, quali campus estivi e lidi balneari. Il progetto, promosso dal Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Catania, diretto da Antonio Leonardi, è stato organizzato nella cornice del Piano regionale della prevenzione con l’obiettivo di sensibilizzarli sui rischi legati all’eccessiva esposizione ai raggi Uv. Le radiazioni ultraviolette, provenienti dal sole o irradiate da apparecchiature artificiali, sono considerate, da parte della Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro affiliata alla Organizzazione mondiale della sanità, come la principale causa di tumori cutanei e di cataratta nell’uomo.
Tre gli istituti scolastici che hanno aderito all’iniziativa: il liceo statale Ettore Majorana di San Giovanni La Punta (13 classi), l’Istituto comprensivo statale Sante Giuffrida di Catania (3 classi) e l’Istituto superiore Secusio di Caltagirone (7 classi). Complessivamente sono stati coinvolti 300 studenti circa, di età compresa fra i 14 e i 18 anni. In ciascun incontro l’equipe del Servizio igiene ambienti di vita, composta dal direttore Rosa Rita Lo Faro e dal dirigente medico Francesca Grazia Cicciù, ha aiutato gli alunni a conoscere e a comprendere i rischi legati all’eccessiva esposizione ai raggi UV.
Nello stesso tempo sono stati suggeriti i comportamenti corretti da adottare per prevenire tali rischi come evitare di esporsi al sole nelle ore centrali della giornata, utilizzare indumenti e accessori come cappello, maglietta e occhiali con filtro solare per proteggersi, approfittare dell’ombra naturale di alberi, tettoie e ombrelloni, usare creme solari adeguate al proprio fototipo con filtri per i raggi Uv-A e Uv-B e applicare le creme protettive in dosi adeguate e ripetere l’applicazione ogni 2/3 ore, esporsi gradualmente al sole per consentire alla pelle di sviluppare una naturale abbronzatura, proteggere in modo particolare alcune parti del corpo come naso, labbra, orecchie, collo e spalle e proteggere in particolare bambini, neonati e anziani.
Nel corso delle attività è stata illustrata anche l’app Sun smart global Uv, rilasciata anche dall’Oms. L’applicazione fornisce previsioni meteo e Uv per cinque giorni, evidenzia le fasce orarie in cui è necessaria la protezione solare e consente di ricercare sulle mappe la propria posizione per capire il livello di rischio.