Circa l’86% dei pazienti con dipendenza da sostanze è di genere maschile, con un rapporto di una femmina ogni sei maschi. I pazienti in trattamento sono prevalentemente di nazionalità italiana (91,4%), mentre la maggior parte degli stranieri proviene dal continente africano e da altri Paesi europei. Per gli utenti totali le classi di età più frequenti sono quelle comprese tra i 35 e i 54 anni, mentre nei nuovi utenti l’età si abbassa tra i 20 e i 44 anni. Questo il panorama italiano delle dipendenze e “Unplugged” è un programma per la loro prevenzione basato sul modello dell’influenza sociale e delle cosiddette life skills, cioè le competenze e capacità individuali per affrontare i cambiamenti, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado.
E’ un modello che include nozioni teoriche, sviluppo di abilità sociali generali (capacità critica, risoluzione dei conflitti, formulazione di obiettivi, comprensione delle dinamiche di gruppo, gestione dello stress ed emozioni) e modifica le percezioni erronee riguardanti la diffusione e l’accettabilità dell’uso delle sostanze psicotrope. Ai fini della promozione della salute e del benessere a scuola, Unplugged rappresenta uno strumento strategico per l’integrazione interistituzionale tra scuola e sanità e per valorizzare e promuovere le capacità personali dei giovani in termine di autostima, autoefficacia e resilienza. Lo applicano l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento e l’associazione Casa Rosetta di Caltanissetta che insieme vogliono realizzare una serie di interventi volti a prevenire le dipendenze patologiche fra i giovani e promuovere percorsi di formazione a più livelli.
Alla Cittadella della salute di Agrigento il commissario straordinario Asp Giuseppe Capodieci ha così siglato un protocollo d’intesa con l’associazione alla presenza della direttrice della formazione e del laboratorio di genetica di Casa Rosetta, Giovanna Garofalo, del coordinatore della progettazione e della comunicazione della stessa associazione nissena, Enrico De Cristoforo, e del direttore del Dipartimento di salute mentale Asp, Leonardo Giordano (nella foto da sn: Giordano, Garofalo, Capodieci e De Cristoforo). Obiettivo della convenzione è la realizzazione del progetto biennale denominato “La persona al centro”, finanziato dal Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri e avviato da Casa Rosetta, che prevede l’implementazione del modello “unplugged”, un programma già sperimentato con successo in diversi paesi europei per il contrasto all’uso di tabacco, cannabis e alcool fra i ragazzi.
Prevista una formazione “a cascata” che interesserà dapprima gli operatori socio-sanitari, quindi gli insegnati delle scuole secondarie di primo e secondo grado per giungere infine ai giovani. Il progetto si sviluppa con il supporto dei formatori Asp ai docenti che realizzeranno il programma con i loro alunni attraverso lo svolgimento di dodici unità didattiche. Per questo è previsto per gli insegnanti un corso di formazione sui concetti teorici, la struttura del programma, la metodologia, le tecniche e gli strumenti necessari da acquisire per poter realizzare il programma. Gli insegnanti sono formati con metodologie interattive volte all’acquisizione delle competenze necessarie per lavorare sulle life skills e sull’influenza sociale.