CATANIA – “Appena arrivo sfascio una casa: ti ammazzo se mi toccano i figli”. Minacciava la convivente con frasi come questa il 42enne di Enna finito ai domiciliari per maltrattamenti ad Aci Catena. La quarantenne sarebbe stata vessata fin dal 2015, con umiliazioni e denigrazioni che hanno comportato un costante timore per la sua incolumità e per quella dei suoi figli. Fino a quando nel gennaio scorso ha deciso di denunciare insulti e violenze. In più occasioni avrebbe addirittura minacciato sia la compagna sia la figlia maggiore di mandarle a prostituirsi a Catania per portare i soldi a casa.
Data l’escalation delle violenze, la donna si era convinta a denunciare e aveva anche deciso di contattare gli assistenti sociali. Il 42enne appresa la notizia avrebbe rotto una sedia gettandola in terra e proferito insulti pesanti. La 40enne ha subito chiamato il numero unico di emergenza, mentre lui inveiva: “Forza chiamali che oggi mi faccio attaccare”. Neppure la presenza dei carabinieri di Aci Catena, immediatamente spuntati a casa, ha frenato l’ennese, che dinanzi ai militari ha urlato “Ora ve la dovete portare, altrimenti l’ammazzo davanti a voi, non vi preoccupate che io la pistola ce l’ho, portatevela che sennò la trovate morta stasera”. La donna e i figli a quel punto sono stati trasferiti in una struttura protetta.