Stoccaggio illecito di rifiuti: sequestrati 11 siti

Irregolarità a Siracusa e Caltanissetta. Un arresto a Trapani VIDEO

Vasta operazione della polizia sul territorio nazionale per il contrasto all’illecito stoccaggio e smaltimento di rifiuti. Le articolate attività, coordinate a livello centrale dallo Sco, sono state condotte dagli agenti delle squadre mobili e delle Sisco in 33 province, con il supporto specialistico delle Agenzie regionali per la protezione Ambientale e della polizia stradale. In alcune province coinvolta anche la capitaneria di porto.

In tre giorni di intense attività operative, dal 13 al 15 maggio, sono state sottoposte a controllo oltre 168 aree sospettate di essere adibite all’illecito stoccaggio e conservazione dei rifiuti, 40 delle quali sono state sottoposte a sequestro. Più di 1763 i soggetti identificati, 103 persone sono state denunce in stato di libertà per reati connessi all’illecita gestione dei rifiuti, 2 persone arrestate in flagranza di reato ed oltre 85 violazioni amministrative rilevate per un importo superiore ai 200 mila euro.

In provincia di Siracusa, sono stati controllati 14 siti adibiti allo smaltimento dei rifiuti, 7 dei quali sono stati sequestrati per le numerose irregolarità accertate. Con particolare riguardo al centro cittadino ed alle zone periferiche della città, nonché ai territori di Priolo Gargallo, Augusta, Avola e Pachino, in alcune aree è stata accertata la presenza di vere e proprie discariche a cielo aperto, con ingenti quantità di rifiuti di varia natura, tra cui rifiuti solidi urbani, materiale di risulta, carcasse di auto, coperture di eternit e pneumatici. Nel corso dell’articolata attività sono state identificate 19 persone, di cui 11 denunciate per abbandono di rifiuti e gestione di rifiuti non autorizzati.

In provincia di Caltanissetta, sono state sequestrate 4 aree per la presenza di diversi rifiuti in stato di abbandono, nonché di materiale eternit e ferroso. Denunciate 7 persone. In provincia di Trapani, In provincia di Trapani, arrestato, in flagranza di reato, un italiano di quarant’anni, pregiudicato, per gestione di rifiuti non autorizzati e combustione illecita di rifiuti. L’uomo, già ai domiciliari, lavora nell’azienda di allevamento di ovini del padre, in un terreno limitrofo all’invaso idrico Baiata. Proprio accanto all’ovile l’arrestato aveva ricavato uno spazio, delimitato da lamiere, destinato alla raccolta dei rifiuti e alla successiva combustione.

Il monitoraggio del sito ha consentito di accertare il quotidiano conferimento in quel centro abusivo di raccolta, e il contestuale smaltimento tramite combustione, di rifiuti sversati da diversi soggetti, alcuni titolari di note aziende locali, tra le quali una macelleria e un’agenzia di onoranze funebri. Inoltre, nel terreno adibito a centro raccolta e smaltimento rifiuti, l’arrestato era solito custodire il proprio gregge di pecore che, nei giorni interessati dal monitoraggio, sono state lasciate a pascolare nei terreni immediatamente limitrofi alla discarica, anche durante le operazioni di smaltimento. Denunciate altre 5 persone per abbandono di rifiuti e inquinamento ambientale.

I controlli della polizia si sono svolti nelle province di Ascoli Piceno, Asti, Avellino, Bari, Benevento, Biella, Caltanissetta, Caserta, Crotone, Foggia, Frosinone, Genova, Isernia, L’Aquila, Latina, Lucca, Monza Brianza, Napoli, Nuoro, Pistoia, Pordenone, Roma, Ragusa, Reggio Calabria, Rovigo, Salerno, Siracusa, Taranto, Torino, Trapani, Venezia, Verbania e Vibo Valentia.

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