CATANIA – I finanzieri di Catania hanno eseguito misure cautelari nei confronti di 7 persone ritenute responsabili, a vario titolo e in concorso con altre 11 persone, di traffico organizzato di rifiuti, truffa e falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di un servizio. L’indagine ha preso avvio da una denuncia presentata nel 2022 dalla società gestore del servizio di Igiene Ambientale relativo al lotto centro del Comune di Catania, con la quale è stata segnalata la condotta di alcuni dipendenti che avrebbero movimentato rifiuti dalla dubbia provenienza per poi conferirli in discarica, avvalendosi di automezzi dell’impresa senza autorizzazione.
Le indagini hanno fatto luce su un collaudato sistema fraudolento per l’illecito smaltimento di rifiuti che ha coinvolto diversi dipendenti della società di raccolta dei rifiuti, un soggetto compiacente detentore di un’area ubicata a Catania, utilizzata per l’abusivo stoccaggio e movimentazione di ingenti quantitativi di spazzatura, e gli imprenditori committenti, tra cui il rappresentante legale di una società di Priolo Gargallo.
Lo scopo sarebbe stato quello di conseguire un ingiusto profitto corrispondente, per gli imprenditori, al risparmio di spesa derivante dal mancato conferimento dei rifiuti tramite i canali autorizzati e, per gli altri indagati, dal compenso ricevuto dai committenti per eseguire l’illecito smaltimento. E’ stato appurato che uno dei principali coordinatori dell’attività abusiva era un dipendente della società denunciante che si sarebbe avvalso della complicità di altri dipendenti infedeli della stessa impresa.
Le casse dei rifiuti aziendali da smaltire illegalmente sarebbero state in un primo momento concentrate presso un’area in via Catania, definita “il garage”, dove il detentore provvedeva, tramite un ragno meccanico, a movimentazione e caricamento sui gasoloni e sugli autocarri aziendali, all’insaputa della società. Una volta confusi con i rifiuti solidi urbani alla lecita attività di raccolta nella città di Catania, i conducenti dei mezzi provvedano al trasporto in discarica così da effettuare un’ulteriore miscelazione per effetto del trasbordo del carico su un camion autocompattatore.
Tra i committenti destinatari di misura cautelare, vi è il legale rappresentante di una società di Priolo Gargallo il quale si sarebbe avvalso del sistema fraudolento per dimezzare i relativi costi di smaltimento. Sarebbe, infatti, emerso che, a fronte di un costo medio di circa 1.100 euro per tonnellata previsto per il conferimento dei rifiuti a ditte autorizzate, l’imprenditore avrebbe erogato compensi ai soggetti coinvolti nell’attività illecita per circa la metà dell’importo.
Le misure cautelari riguardano l’obbligo di dimora nel comune di residenza nei confronti del detentore del sito di stoccaggio nonché di 5 dipendenti della società denunciante con la prescrizione, per due di loro, del divieto di allontanamento dall’abitazione nelle ore serali e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria più vicina alla rispettiva dimora e il divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale per la durata di un anno a carico del legale rappresentante della società di Priolo Gargallo.