AGRIGENTO – Anche una equipe dell’Ismett di Palermo ha collaborato, all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, a un prelievo multiorgano ‘a cuore fermo’ effettuato nei confronti di una persona deceduta per arresto cardiocircolatorio. Medici chirurghi e altri operatori sanitari di diversi reparti hanno prelevato fegato, reni e cornee. Questo tipo di intervento è identificato con la sigla Dcd (Donation After Cardiac Death) e si affianca al prelievo di organi da soggetto encefalicamente morto ma, a differenza di questa casistica, comporta manovre sanitarie da porre in essere in tempi rapidi, per garantire la funzionalità degli organi prelevati e destinati a pazienti in lista d’attesa per un trapianto.
Fra questi, la necessità di assicurare artificialmente l’irrorazione di sangue nei tessuti (perfusione) e l’ossigenazione prima e dopo il prelievo. “Vorrei ringraziare calorosamente la famiglia della persona deceduta – ha commentato il direttore del reparto di Anestesia, Rianimazione e Terapia intensiva del San Giovanni di Dio, Gerlando Fiorica – per la spiccata generosità dimostrata, sia pur nella drammaticità del momento per la perdita del congiunto”. È il secondo intervento di questo genere che viene effettuato all’ospedale di Agrigento.