CATANIA – I carabinieri di Catania hanno avviato una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza rispetto al fenomeno delle truffe, spesso rivolte ai danni degli anziani, ritenuti dai malviventi maggiormente vulnerabili, con incontri tenuti principalmente nei centri anziani e nelle parrocchie. Tra le truffe sventate in città e provincia, a una coppia di pensionati 72enni di Pedara i malfattori hanno raccontato che la loro figlia aveva investito una donna incinta, chiedendo di pagare subito quanto dovuto. Ad una vedova di 83 anni i truffatori, presentandosi come carabinieri hanno provato a ripetere la storia dell’incidente, salvo, però, tentennare sul nome del familiare coinvolto, facendo insospettire la potenziale vittima.
Una pensionata 69 enne è stata addirittura insultata dal truffatore al telefono, prima di interrompere la conversazione, vistosi scoperto, dopo che si era qualificato come maresciallo dei carabinieri. Lo stesso scenario si è riproposto a fine maggio ad Acireale ed Aci Castello, per un totale di sette tentativi di truffa, tutti sventati grazie alla prontezza delle vittime nel rivolgersi subito ai militari. Grazie agli incontri organizzati dall’Arma due donne ultra-ottantenni non hanno dato il tempo ai truffatori di raccontare del solito finto incidente interrompendo la telefonata. Ad un’altra anziana signora che vive, sola, nel centro di Acireale, invece, i truffatori hanno direttamente citofonato, tentando la messa in scena del finto incidente ma lei non ha aperto.
Una anziana signora 79enne di Sant’Agata Li Battiati, che ha capito subito che si trattava di una truffa ha fatto chiamare i carabinieri, i quali hanno organizzato una vera e propria trappola, facendosi trovare in casa dell’anziana donna, nel momento in cui il truffatore si è presentato per riscuotere il denaro e gioielli. L’uomo, un 30enne della provincia di Napoli, è stato arrestato. Poi è toccato ad una donna 72enne di Biancavilla, stessa scena e stessa storiella dell’incidente che aveva coinvolto la nipote della signora. La truffa è stata scoperta dalla figlia dell’anziana, la quale ha chiamato i militari che sono riusciti a identificare e denunciare un napoletano di 21 anni e la complice 55enne. E così, ad esempio, per una donna di Santa Venerina, che ha subito chiamato il 112 per chiedere consigli. Emblematiche anche due truffe degli specchietti rotti, andate a vuoto, grazie alla scaltrezza delle vittime.
I due casi, una a Calatabiano e l’altro ad Acireale, sono molto simili tra loro, infatti la scena è sempre uguale, il truffatore finge la rottura dello specchietto della propria autovettura a causa di un ignaro autista al quale, dopo avergli lanciato un sasso o comunque un oggetto addosso all’auto, per fare il classico rumore come di un impatto, lo insegue e gli addebita la rottura dello specchietto. I colpevoli, a Calatabiano un 21enne di Siracusa, mentre ad Acireale un 19enne di Noto sono stati denunciati. Altra tipologia di truffa, per la quale la Sezione “cyber investigation” di Catania sta svolgendo delle sofisticate indagini tecniche è quella dell’invio di un sms o messaggi WhatsApp, con cui viene chiesto alla vittima, spacciandosi per un parente e riferendo di aver smarrito o rotto il cellulare, di essere contattati su un’altra utenza. A questo punto inizia un fitto scambio di messaggi al termine del quale il finto parente chiede alla vittima della truffa l’invio di denaro per l’acquisto di un nuovo telefono.