La Dengue è una malattia infettiva indotta da un virus Dengue. Un tempo confinata nelle zone tropicali e sub tropicali del pianeta, questa malattia, detta anche “febbre spaccaossa”, ha iniziato a diffondersi in altre aree del mondo, compresa l’Europa. Da 100 a 400 milioni le persone contagiate ogni anno secondo l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) e i numeri sono cresciuti di 30 volte in 50 anni. La responsabile della diffusione di questo virus è una zanzara femmina: l’Aedes aegypti. Se una persona infetta viene punta da una zanzara, la zanzara stessa può trasmettere il virus ad altre persone. E più sono le zanzare portatrici del virus, e più è alta la probabilità di diffondere il contagio.
A causa del riscaldamento globale e dell’aumento di viaggi internazionali, la Dengue si sta diffondendo nella fascia temperata del pianeta – che abbraccia anche l’Europa e quindi il nostro Paese – dove fino a pochi anni fa non esisteva. Questo perché l’infezione può essere diffusa anche dall’Aedes albopictus, la nostra zanzara tigre. Con l’aria estiva le zanzare cominciano ad accoppiarsi e il rischio che la febbre tropicale si diffonda anche nel nostro territorio aumenta. Nel 2023 in Italia ci sono stati 347 contagi di Dengue, Dal 1° gennaio al 13 maggio 2024, al sistema di sorveglianza nazionale risultano 197 casi confermati di Dengue (tutti associati a viaggi all’estero, età mediana di 43 anni, 52% di sesso maschile e nessun decesso).
Anche in Sicilia cresce la preoccupazione. A Siracusa con l’obiettivo di monitorare il territorio da una possibile presenza delle zanzare Aedes Aegytpi, l’Asp ha stretto un accordo con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia (nella foto il gruppo di lavoro). Le prime analisi dei campioni effettuate hanno dato esito negativo, nessuna presenza di larve. Le azioni concordate congiuntamente hanno previsto il posizionamento di esche (nella foto il contenitore) nei luoghi più sensibili della provincia di Siracusa con l’intento di rintracciare eventuali larve di zanzare la cui proliferazione ad oggi, comunque, non risulta registrata in questi luoghi.
“Queste operazioni rappresentano un atto di sanità pubblica, un importante studio epidemiologico territoriale – spiega il direttore sanitario Salvatore Madonia – atto a preservare una provincia nella quale la proliferazione di tali vettori ad oggi comunque non risulta registrata. Dalle prime analisi dei campioni effettuate è risultata l’assenza di uova appartenenti al genere Aedes. I luoghi scelti, dopo un attento studio del territorio, sono stati il lago Biviere di Lentini, per la presenza di acque nelle quali potrebbero riprodursi facilmente vari vettori (si pensi nel passato alla zanzara della malaria), e le Saline di Augusta data la vicinanza con il porto commerciale, laddove la presenza di container potrebbe rappresentare un possibile veicolo di questa zanzara dalle zone endemiche, in quanto larve di zanzare provenienti da altre nazioni che potrebbero schiudersi e proliferare anche nel nostro territorio. I posizionamenti delle esche saranno ripetuti nel tempo al fine di un monitoraggio costante e continuo di sorveglianza entomologica su tutto il territorio provinciale a garanzia e tutela della salute della popolazione”.