Non è una delle malattie di cui si parla di più eppure l’idrocefalo normoteso è la terza patologia dell’invecchiamento più diffusa dopo l’Alzheimer e le vasculopatie cerebrali e colpisce soprattutto gli over 65 anni di sesso maschile. Si manifesta con difficoltà a camminare, incontinenza urinaria e demenza dovuta a un aumento del liquido che normalmente circonda il cervello. Proprio su questa patologia il ministero della Salute ha approvato un progetto dell’ospedale Garibaldi di Catania e in particolare del reparto di Neurochirurgia diretto da Giovanni Nicoletti.
Il trattamento dell’idrocefalo normoteso è infatti di competenza neurochirurgica e consiste nel posizionare un tubicino di plastica (uno shunt) nei ventricoli cerebrali per drenare il liquido cerebrospinale in eccesso. Il tubo viene posizionato sotto la cute e va dalla testa ad un’altra sede, in genere l’addome, dove viene riassorbito. Nel progetto del Garibaldi verranno confrontate due tecniche di trattamento neurochirurgico con un approccio multidisciplinare (funzionale, neurologico, neuropsicologico e neuroradiologico). La diagnosi, ad esempio, viene condotta dagli specialisti in diagnostica per immagini, di solito una risonanza magnetica per verificare la presenza di un eccesso di liquido cerebrospinale.
Prezioso, nell’iter che ha portato alla approvazione del progetto, il lavoro della unità operativa di “Internalizzazione, ricerca sanitaria, gestione dei Psn, politiche del personale e relazioni sindacali”, di cui è responsabile Daniele Sorelli. Il progetto, giudicato “Excellent” dalla commissione del ministero della Salute, è risultato meritevole di un finanziamento di 835 mila euro. Nell’attività scientifica, oltre il primario neurochirurgo Nicoletti, saranno coinvolti gli specialisti Francesca Graziano con il ruolo di “principal investigator” e Gianluca Scalia.
Il team multidisciplinare sarà composto da Gianluca Galvano, Giacomo Trombatore, Mariangela Panebianco del Garibaldi, Grazia Razza dell’Asp e Nicola Alberio del Cannizzaro. Per il direttore amministrativo Giovanni Annino e il commissario straordinario Giuseppe Giammanco “questo progetto dimostra come il fare squadra tra Aziende con professionisti di alto livello ha permesso di accedere, con l’intuizione della Neurochirurgia dell’Arnas Garibaldi, a fondi europei con la prospettiva di ridurre disabilità e costi sociali su una malattia più diffusa di quanto si possa immaginare”.
(nella foto da sn Sorelli, Nicoletti, Giammanco, Annino e Graziano)