Brutta, sfiancata, senza idee. Doveva essere l’Italia della rivoluzione voluta da Luciano Spalletti e invece la peggior nazionale di questo pessimo Europeo si fa travolgere e umiliare da una Svizzera potente, veloce, perfetta tatticamente e che, dopo aver tolto agli azzurri la gioia del Mondiale due anni fa, li butta fuori da un Europeo nel quale erano rimasti in corsa solo grazie al gol di Zaccagni all’ultimo secondo con la Croazia.
A condannare una squadra inguardabile, nello stadio di Berlino, è un 2-0 firmato dal bel gol nel primo tempo del centrocampista del Bologna Remo Freuler e dal tiro a giro di Vargas a ripresa appena cominciata, tra tante statuine azzurre. Termina così, nel peggiore dei modi, il torneo continentale di Donnarumma e compagni che cedono la coppa conquistata a Wembley e tornano a casa con la consapevolezza che ci vorrà molto tempo per rivedere una Nazionale degna della sua storia. Per di più, il pomeriggio horror, si consuma in un luogo, l’Olympiastadion, che aveva regalato soddisfazioni memorabili nel 2006 con la Coppa del Mondo vinta da Lippi.
Spalletti cambia ancora l’Italia schierando un 4-3-3 con Mancini al fianco di Bastoni in difesa e Darmian a sinistra al posto dell’infortunato Dimarco. A centrocampo in cabina di regia spazio a Fagioli al posto di Jorginho mentre nel terzetto avanzato esordio nella competizione per El Shaarawy. Negli elvetici a sinistra Rieder al posto dello squalificato Widmer, con Aebischer che si sposta sull’out di destra. In avanti, confermato l’attacco leggero con Embolo-Ndoye e Vargas.
Pronti via con una Svizzera molto aggressiva che pur non rendendosi troppo pericolosa comprime gli azzurri nella loro metà campo nei primi minuti. La squadra elvetica crea la prima vera occasione del match con Embolo che si invola verso l’area azzurra e scocca un tiro a giro che Donnarumma respinge da campione. Scampato il pericolo, gli azzurri provano ad affacciarsi in avanti con una iniziativa di Chiesa che rientra e calcia con il destro: Akanji devia in angolo senza troppa fatica. E’ un’Italia che prova ad allentare la pressione elvetica, ma a comandare il gioco è sempre la squadra di Yakin di nuovo pericolosa con Rodriguez e poi con Rieder.
La pressione svizzera non si ferma, l’Italia sbaglia tanto e non riesce a uscire in una partita che sembra la replica di quella con la Spagna. Inesorabile arriva il vantaggio rossocrociato, al minuto 37: bella azione di Xhaka e compagni, Ndoye tocca per Vargas sulla sinistra, cross basso che premia l’inserimento centrale del centrocampista del Bologna Remo Freuler, Mancini è in ritardo, stop e destro al volo sul primo palo che batte Donnarumma per l’1-0 elvetico. Un volta avanti la Svizzera non si ferma andando ad un passo dal 2-0 su punizione con Rieder ma Donnarumma è ancora provvidenziale andando a deviare il tiro a sul palo. Si chiude così un primo tempo horror degli azzurri tenuti a galla solo dal loro capitano.
La ripresa parte con Zaccagni al posto di El Shaarawy, anche se i cambi necessari sarebbero molti di più, ma si comincia nel peggiore dei modi per l’Italia che va sotto 2-0 quando ancora non è passato il primo minuto: Fagioli gioca molto male la palla sul calcio d’inizio, la Svizzera recupera subito la sfera, Aebischer riceve sulla fascia sinistra e serve il movimento a rimorchio di Vargas al limite dell’area, destro a giro perfetto del numero 17 elvetico che si insacca proprio sotto l’incrocio dei pali alla sinistra di Donnarumma.
L’Italia prova a scuotersi, ma l’unica volta in cui va vicina al gol lo fa con una deviazione fortuita di Schar, il cui colpo di testa a liberare l’area termina sul palo. Spalletti mette dentro anche Retegui per l’acciaccato Barella, ma la pressione azzurra è sterile e non fa paura alla Svizzera che riesce a difendersi bene. Al minuto 30 azzurri colpiscono un altro legno: taglio alle spalle della difesa di Zaccagni che si ritrova da solo davanti a Sommer, l’esterno della Lazio serve Scamacca, peraltro in posizione di sospetto fuorigioco (probabilmente la Var sarebbe intervenuta), che da un metro dalla porta in posizione defilata colpisce in pieno il palo. L’Italia è lenta e senza idee, la Svizzera non concede nulla e nel finale va vicina anche al 3-0 con Zuber.
Ed è così che la festa della marea rossa a Berlino può partire, dopo aver distrutto sul nascere i sogni di un’Italia spenta e inguardabile che non onora la sua storia. In quell’Olympiastadion che aveva fatto sognare con un Mondiale conquistato 18 anni fa colorando il cielo d’azzurro e che oggi è tutto rosso. I tifosi italiani invece fischiano i giocatori che vanno a chiedere scusa a fine partita. E’ l’immagine dello sprofondo azzurro per l’apoteosi di una Svizzera sempre più bestia nera.
SVIZZERA-ITALIA 2-0
SVIZZERA (3-4-2-1): Sommer 6; Schar 6, Akanji 7, Rodriguez 6.5; Rieder 6 (26′ st Stergiou 6), Freuler 7.5, Xhaka 7.5, Aebischer 6.5 (46′ st Steffen sv); Ndoye 6.5 (33′ st Sierro sv), Vargas 7.5 (26′ st Zuber 6); Embolo 6 (33′ st Duah sv). In panchina: Mvogo, Kobel, Elvedi, Zakaria, Okafor, Zesiger, Shaqiri, Jashari, Amdouni. Allenatore: Yakin 8
ITALIA (4-3-3): Donnarumma 6.5; Di Lorenzo 4, Mancini 4, Bastoni 5, Darmian 4 (30′ st Cambiaso sv); Cristante 4 (30′ st Pellegrini sv), Fagioli 4.5 (41′ st Frattesi sv), Barella 4 (19′ st Retegui 4.5); Chiesa 5, Scamacca 4, El Shaarawy 4.5 (1′ st Zaccagni 5). In panchina: Vicario, Meret, Dimarco, Buongiorno, Gatti, Jorginho, Raspadori, Bellanova, Folorunsho. Allenatore: Spalletti 3
ARBITRO: Marciniak (Polonia) 6.5
RETI: 37′ pt Freuler; 1′ st Vargas.
NOTE: spettatori 70mila circa. Ammoniti: Barella, El Shaarawy, Mancini. Angoli: 4-6. Recupero: 3′; 2′.