CATANIA – Lo stroke o ictus è una malattia cerebrovascolare acuta causata dall’improvvisa ostruzione (da parte di un trombo o di un embolo: ictus ischemico) oppure dalla rottura (ictus emorragico) di un vaso sanguigno che irrora il cervello. La mortalità continua a essere alta perché è del 20-30% a 30 giorni dall’evento e del 40-50% a distanza di un anno. Bisogna anche tenere conto del fatto che tre pazienti su quattro presentano qualche forma di disabilità. La sua incidenza aumenta con l’età (dai 55 anni in poi) ed è per questo un’importante problema di salute pubblica.
Tante le campagne di prevenzione, legata soprattutto allo stile di vita, ma a Catania stavolta si è parlato di terapia, del fattore tempo di intervento e di tecnologie, compresa l’Intelligenza Artificiale (AI), a disposizione degli specialisti grazie al corso organizzato dal responsabile del servizio di diagnostica per immagini del Garibaldi Centro, Gianluca Galvano (nella foto al centro), dal titolo Fast (First Aid in Stroke Therapy) focalizzato proprio sullo Stroke ischemico ed emorragico. Esperti ed in particolare neuroradiologi interventisti, provenienti da tutta Italia e dall’estero, hanno discusso sulle criticità e sui pregi della relativa rete dello stroke. In Sicilia è stata istituita una Rete dei Centri di Neuroradiologia Interventistica che prevede quattro bacini: Palermo-Trapani (Civico e Villa Sofia), Catania-Siracusa e Ragusa (Cannizzaro e Garibaldi), Messina (Policlinico) e Caltanissetta-Agrigento-Enna (Sant’Elia).
Il continuo e costante aumento dell’attività neuroradiologica interventistica è confermato dai dati Agenas che evidenziano come in Italia nel 2023 le trombectomie trattate nell’ictus ischemico secondo il Registro Endovascolare Italiano (Rei) sono state circa 4.000. La neuroradiologia, oggi, è la disciplina nella quale l’Intelligenza Artificiale è divenuta strumento di supporto quotidiano, ormai parte integrante nelle indagini diagnostiche ospedaliere e che ha cambiato radicalmente, grazie all’integrazione con le nuove tecniche interventistiche, gli esiti nei pazienti con ictus trattati tempestivamente. L’AI è, per esempio, capace di differenziare tra l’area del cervello danneggiata (core ischemico) e quella ancora salvabile (penombra ischemica). E così accanto al “modello Bologna” ormai apprezzato a livello internazionale, lo stesso Galvano ha presentato il “modello Catania” con risorse, di sicuro valore, in ambito tecnologico, professionale ed organizzativo che il Garibaldi mette in campo.