Per maculopatia si intende la malattia dell’occhio che colpisce la macula, cioè l’area che si trova al centro della retina e che serve alla visione distinta centrale (anche per leggere questo testo, oltre che per riconoscere i volti, guidare, ecc.). Al centro della macula c’è la fovea con una depressione retinica dove si trova la foveola, la zona più sottile in cui sono presenti solo i coni.
Questi ultimi sono dei fotorecettori – ossia cellule in grado di trasformare i segnali luminosi in impulsi bioelettrici – responsabili anche della percezione dei colori (a differenza dei bastoncelli, abbondanti nella periferia retinica, che vengono sfruttati per percepire forme e movimento in condizioni di scarsa luminosità). La maculopatia non è da sottovalutare perché quella legata all’età rappresenta la pima causa di cecità nei Paesi industrializzati.
E visto che il decorso della malattia all’inizio è piuttosto lento e questo aspetto ne ritarda la diagnosi, aumentando la possibilità di degenerare verso forme più severe, vanno salutate con soddisfazione tutte le iniziative sanitarie sul territorio per riconoscere immediatamente la grave patologia. Sulle Madonie all’Ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana è stato, infatti, attivato l’ambulatorio per la diagnosi ed il trattamento con terapie intravitreali delle maculopatie.
L’attività è curata dal Servizio di Oculistica del nosocomio e rientra nel progetto dei poli specialistici dell’Asp di Palermo. L’equipe (nella foto) guidata dal Dirigente medico di oftalmologia, Valeria Incognito, coadiuvata dalla Ortottista, Annamaria Di Baudo, ha già trattato con successo i primi casi con iniezioni intravitreali. “Possono accedere all’ambulatorio i pazienti affetti da maculopatia senile essudativa, maculopatia diabetica e maculopatie vascolari” specifica la Incognito.