“Luigi Spera, militante per la pace, si trova in un carcere di massima sicurezza, all’interno di una cella inferiore ai 3 metri quadri, non idonea a ospitare due detenuti come invece accade. Ed è in mezzo a ergastolani che hanno fatto parte dell’eversione più di quarant’anni fa”. Il deputato di Alleanza verdi sinistra Marco Grimaldi è andato a trovare il vigile del fuoco palermitano detenuto ad Alessandria. Spera è stato arrestato per aver partecipato nel novembre del 2022 con il suo collettivo politico (il movimento indipendentista Antudo) a una protesta davanti alla sede della Leonardo S.p.A. di Palermo, “un’azienda che con la partecipazione del governo italiano – spiega Grimaldi – vende le armi che alimentano i conflitti in tutto il mondo, dall’Ucraina al Medio Oriente. Luigi, senza aver danneggiato né persone né cose, è stato incarcerato al Pagliarelli di Palermo e poi trasferito alla casa di reclusione San Michele di Alessandria, nella sezione di alta sorveglianza riservata ai detenuti condannati per reati eversivi”.
Pochi mesi fa il tribunale del riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione, considerando Spera responsabile del lancio di bottiglie molotov dentro la sede di Leonardo. “Come in tante case di reclusione – Grimaldi racconta le tre ore di sopralluogo – mancano educatori, lavoro, attività sportive, culturali che rendano il percorso di rieducazione parte integrante della detenzione. Ho incontrato Luigi: in tanti mi hanno chiesto di non lasciarlo solo, come non abbiamo lasciato sola Ilaria Salis. Sta bene ed è consapevole della tanta solidarietà che sta ricevendo. Invece di raccontarmi della sua esperienza si è preoccupato dello stato della detenzione degli altri. Il suo sorriso e i profumi della sua cucina (stava preparando delle polpette alle melanzane) rendono ancora più assurda la sua situazione. Spero che queste misure cautelari finiscano presto e che Luigi, con la fedina penale pulita, possa tornare presto alla sua vita e a fare il vigile del fuoco”.
Il deputato sottolinea che “le immagini di morte e distruzione della guerra in Ucraina e del genocidio in Palestina stanno portando in piazza migliaia di persone in tutto il mondo e hanno spinto un gruppo di attivisti a protestare il 26 novembre del 2022 davanti alla sede della Leonardo. Un’azienda che, con la partecipazione del governo italiano, vende strumenti di morte e distruzione, le stesse armi che producono l’orrore che offende ogni giorno le nostre coscienze. Dopo le immagini di Ilaria incatenata, oggi abbiamo ancora più ragioni per manifestare la nostra più assoluta solidarietà a un militante siciliano che lotta per la pace, per la fine dell’orrore”.