RAGUSA – Wajdi Zaouali resta in carcere. Il giudice per le indagini preliminari Vincenzo Ignaccolo ha convalidato il fermo del ventinovenne di Vittoria, di origini tunisine, accusato di aver ucciso la madre Mariem Sassi e la sorella Samah Zaouali, 34 anni. L’uomo avrebbe appiccato il fuoco nella casa di famiglia, in piazza Unità, dopo aver cosparso di liquido infiammabile gli ambienti.
Nell’udienza di stamattina, alla presenza del pm Martina Dall’Amico e del difensore Giovanni Ascone, Wajdi ha fatto delle ammissioni e ha risposto alle domande del magistrato. Ascone aveva chiesto una misura meno afflittiva e, in subordine, il collocamento in una struttura sanitaria in condizioni di sicurezza o la detenzione in un carcere dotato di sezione psichiatrica. Il giovane infatti era stato in cura al Dipartimento di salute mentale.
A Vittoria, intanto, è arrivata la figlia ventiduenne Kamel Zaouali, l’uomo di 57 anni ustionato dal fuoco appiccato in casa dal figlio e ricoverato al Civico di Palermo in rianimazione. La ragazza studia giurisprudenza a Torino e adesso è ospite a casa di amici. Kamel Zaouali avrebbe leggermente aperto gli occhi e i medici che lo seguono hanno colto questo elemento come un piccolo segnale di speranza. Il paziente ha ustioni gravissime nel 41 per cento del corpo.