Alla guida ubriaca: muore il figlio di 16 mesi insieme alla zia

Incidente sulla Palermo-Sciacca: l'impatto violentissimo li ha catapultati fuori dall'abitacolo, a bordo erano in quattro FOTO

Un bambino di un anno e mezzo e una ragazza di vent’anni sono morti all’alba in un incidente sulla Palermo-Sciacca, all’altezza dello svincolo per Giacalone. Quattro ragazze stavano tornando da Palermo dopo una serata trascorsa in un bar e pare che avessero bevuto qualche cocktail di troppo e hanno finito il viaggio verso casa contro un guard rail. A perdere la vita sono stati un bimbo di 16 mesi, Abd Rahim Gharsallah, e la zia di 20 anni, Selma El Mouakit. Erano seduti sul sedile anteriore di una Fiat Punto, la ragazza aveva il bimbo in braccio. L’impatto violentissimo li ha catapultati fuori dall’abitacolo, dopo avere sfobndato il parabrezza. Alla guida dell’utilitaria la 23enne Miriam Janale, mamma del bimbo. Secondo i carabinieri la ragazza alla guida aveva un tasso alcolemico superiore alla norma. I carabinieri di Monreale stanno attendendo il dato preciso e le controanalisi. Le sue condizioni sono gravissime, è ricoverata all’ospedale Civico in prognosi riservata.

Nel sedile posteriore un’altra giovane, Chiara Irmanà, incinta, anche lei trasportata in ospedale ma che non è in pericolo di vita. E’ stata lei l’unica testimone a raccontare cosa era accaduto. Le quattro ragazze, tutte appartenenti allo stesso gruppo familiare e residenti a San Giuseppe Jato, erano state a Palermo per trascorrere il sabato sera insieme al figlioletto di Miriam. Poi l’incidente avvenuto intorno alle 4. Lo spettacolo che si è presentato ai soccorritori alle prime luci dell’alba è stato terribile, con la Fiat Punto ridotta a un ammasso di lamiere e i corpi del bimbo e della giovane zia sull’asfalto.

“San Giuseppe Jato è un paese a lutto” dice il sindaco Giuseppe Siviglia, visibilmente scosso dalla notizia che si è subito diffusa in paese. “Nell’incidente sono rimasti coinvolti i componenti di una famiglia di origini marocchine ben integrata. I nonni sono arrivati in paese 40 anni fa. La nonna delle ragazze finite in ospedale ha sempre fatto la collaboratrice domestica. Una persona per bene come il nonno che lavora nei mercatini. Sono molto conosciuti e rispettati – aggiunge il sindaco – sono ben voluti da tutti e hanno legato con tantissimi in paese. E’ davvero un momento triste per la nostra comunità”.

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