Forza Italia in Sicilia batte Giorgia: 23,79% contro il 20,19 di Fratelli d’Italia. A trascinare la lista di Fi-Noi moderati è Edy Tamajo, l’assessore regionale vicino al governatore Renato Schifani, che nell’Isola si conferma superstar delle preferenze, con oltre 121 mila voti. Addirittura un terzo rispetto all’intero bottino di FI-Nm. Meglio di lui, a livello regionale, fa solo Giorgia Meloni, con 180 mila preferenze.
La capolista Caterina Chinnici, sponsorizzata dal leader Antonio Tajani, è solo terza nella circoscrizione insulare con più di 93 mila preferenze (alle scorse europee candidata da indipendente col Pd aveva ottenuto 113.248 voti), a 30 mila voti di distanza dal primo e dietro a Marco Falcone (area Gasparri), che tocca quota centomila voti conquistando il seggio ma perdendo la sfida interna col collega di giunta Tamajo per la leadership nel partito. Massimo Dell’Utri, il candidato su cui ha fatto confluire i voti la Dc di Totò Cuffaro, si piazza al quarto posto con oltre 65 mila preferenze.
Fratelli d’Italia in Sicilia ottiene quasi 65 mila voti con Giuseppe Milazzo, tallonato a quota 61 mila da Ruggero Razza. Più staccato Massimiliano Giammusso, quarto in lista con 42 mila preferenze.
Terza forza in Sicilia è il M5s col 16%, ma rispetto a cinque anni fa (31,1%) il movimento di Giuseppe Conte, che aveva chiuso la sua campagna elettorale a Palermo, perde la metà dei voti: il più votato è Giuseppe Antoci con oltre 61 mila voti. Tiene il Pd al 14%, ma ottiene la percentuale più bassa a livello nazionale, 2 punti al di sotto delle precedenti consultazioni Ue. Il risultato delle urne nell’Isola è di dieci punti inferiore rispetto al dato nazionale dei Dem, pari al 24%. Per Elly Schlein nell’Isola quasi 64 mila preferenze, seguita da Giuseppe Lupo con 46 mila e Antonio Nicita con 37 mila che però nel dato complessivo della circoscrizione isole viene sopravanzato di un soffio da Pietro Bartolo (44 mila contro 43 mila).
Nonostante il 7% conquistato nell’Isola, la lista Libertà di Cateno De Luca che ottiene quasi 70 mila voti personali ma fallisce l’obiettivo Bruxelles racimolando a livello nazionale appena l’1,5%. Intorno al 7% si piazza anche la Lega di Salvini, ma ben 13 punti in meno delle europee del 2019 con l’eurodeputato uscente Raffaele Stancanelli che con 44 mila preferenze stacca largamente il generale Roberto Vannacci, arrivato secondo a quota ventimila (35 mila complessivi nell’Italia insulare).
Sfiora il 5% Alleanza verdi e sinistra. Ilaria Salis ha ottenuto complessivamente 176.368 preferenze, 26.210 in Sicilia. Se Salis e Mimmo Lucano opteranno per l’elezione in un’altra circoscrizione, dalla circoscrizione Isole per Alleanza Verdi e Sinistra dovrebbe andare all’Europarlamento l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando che ha ottenuto 18.540 voti, quasi tutti in Sicilia (16.926).
Tutti gli altri si fermano sotto la soglia di sbarramento del 4%: Stati Uniti d’Europa poco sopra il 2%, Pace terra e dignità all’1,7%, Azione all1,4%, Alternativa popolare allo 0,5%. Deludenti le performance di Matteo Renzi e Carlo Calenda: il primo ha ricevuto dai siciliani 11 mila voti, il secondo 6 mila.
Sulla ripartizione dei seggi nella circoscrizione Isole, sono certi l’eurodeputato uscente Giuseppe Milazzo per FdI; Edy Tamajo per Fi; Giuseppe Lupo per il Pd; Giuseppe Antoci per il M5s. Restano da assegnare altri quattro seggi. Il secondo di lista dovrebbe scattare per Fdi con Ruggero Razza subentrante alla premier Meloni e per Forza Italia, che lo ha già annunciato come certo, con Marco Falcone. Gli altri due, attraverso il gioco dei resti, dovrebbero andare a Raffaele Stancanelli per la Lega e Ilaria Salis per Alleanza Verdi e Sinistra con Leoluca Orlando pronto a subentrare. Se dovesse invece scattare il secondo eletto per il Pd Pietro Bartolo dovrebbe prendere il posto di Schlein.