Allarme dei Nas: irregolare il 40% dei locali catanesi

Nelle cucine le violazioni più diffuse. Male anche i centri estetici

CATANIA – Dallo scorso mese di giugno sono stati effettuati, da parte dei Nas, nella sola città Metropolitana di Catania, oltre 50 controlli che hanno coinvolto un po’ tutti i settori, in particolare quello della ristorazione, del benessere e cura della persona e socio-ricreativo. Sono state accertate irregolarità sul 40% delle strutture controllate, segnalando 22 operatori di settore, contestando inoltre 33 sanzioni per un valore complessivo di circa 15.000 euro. Nel corso dei controlli sono stati sequestrati oltre 300 chili di alimenti non idonei al consumo, eseguendo provvedimenti di chiusura per 2 imprese commerciali irregolari. Buona parte delle verifiche ha interessato i posti di ristoro lungo le autostrade, presso gli scali navali ed aerei nonché le stazioni ferroviarie. Diverse sono state le aziende agrituristiche e stabilimenti balneari sottoposti ad ispezione. Su 29 luoghi di somministrazione controllati, 11 hanno evidenziato importanti criticità.

Tra le violazioni più significative, la detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, pietanze dichiarate come fresche sebbene preparate con prodotti congelati e l’impiego di materie prime di origine sconosciuta o provenienza incerta. Per tali motivi i gestori di 9 esercizi di ristorazione sono stati segnalati. Sono stati disposti sequestri e provvedimenti di sospensione nei confronti di 4 attività tra punti di ristoro e lidi balneari. Le violazioni più diffuse hanno riguardato l’inadeguatezza di cucine e depositi e la mancata rintracciabilità-filiera alimentare ed etichettatura degli alimenti utilizzati per la preparazione dei cibi. In una nota azienda agrituristica pedemontana etnea è stato eseguito il sequestro di consistenti quantitativi di olio d’oliva di origine e provenienza sconosciute e di un cospicuo quantitativo di confetture di frutta, offerte in vendita alla clientela senza le più basilari informazioni sulla filiera alimentare, tra cui la composizione e la presenza di eventuali allergeni.

Nel calatino invece, sempre presso un’azienda agrituristica, sono stati sequestrati ingenti quantitativi di vino imbottigliato e legumi confezionati. Presso il punto di ristoro di un’area di servizio sono stati sequestrati oltre 40 kg di prodotti carnei ed ittici sottoposti a congelamento abusivo. Parallelamente alle verifiche sulla sicurezza alimentare, l’azione di controllo si è incentrata anche sul rispetto dei livelli di sicurezza sanitaria nei centri benessere e di cura alla persona presi di mira negli ultimi anni dai turisti, ospitati in special modo dalle strutture ricettive. Sono stati eseguiti 13 controlli con 2 strutture che sono state oggetto di chiusura o sospensione dell’esercizio. Le difformità riscontrate riguardano la mancanza di autorizzazioni amministrative e l’utilizzo di apparecchiature non conformi.

Proprio nel cuore del capoluogo etneo è stato individuato un centro benessere gestito da cittadini asiatici, con annesso servizio di riflessologia plantare, i quali utilizzavano apparecchiature importate prive del marchio CE e dei requisiti di sicurezza obbligatori. In una centralissima piazza della città è stato individuato un centro estetico totalmente abusivo, dotato di tre cabine per trattamenti estetici, senza alcuna autorizzazione amministrativa attestante i requisiti strutturali e professionali. Disposto pertanto il sequestro delle apparecchiature utilizzate abusivamente per le applicazioni estetiche e cura della persona.

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