Anche i “grandi anziani” possono donare gli organi

di Nuccio Sciacca. Prelievo al San Marco di Catania in linea con le direttive della Rete nazionale

CATANIA – Non è mai troppo tardi per donare un organo. Negli ultimi anni la Rete nazionale trapianti ha assistito all’avvicendarsi di record riguardanti l’età di un donatore di organi: una donna di 97 anni e 9 mesi deceduta a Fabriano e, addirittura, per la prima volta al mondo è stato donato a scopo di trapianto un organo da una persona ultracentenaria effettuato all’Ospedale San Giovanni di Dio di Firenze. Permane invece una maggiore diffidenza delle persone anziane nel dichiarare in vita il consenso alla donazione degli organi, fuorviate dalla convinzione errata di non poter
donare per ragioni anagrafiche.

Il donatore di età avanzata richiede al team di professionisti della rianimazione un’attenzione del tutto particolare, ad esempio nella valutazione dell’idoneità degli organi, come anche nello escludere la presenza di malattie potenzialmente trasmissibili con il trapianto, come le malattie tumorali, che nell’anziano sono più frequenti e possono essere misconosciute. La donazione degli organi di una persona anziana richiede anche uno sforzo organizzativo a tutta la struttura ospedaliera, nella strutturazione delle reti tempo dipendenti: infatti, come ci insegna l’esperienza delle regioni dove questi assetti sono stati meglio definiti, la possibilità di una donazione deve essere sempre prevista quando le cure per il paziente si sono rivelate inefficaci e la prognosi è sfavorevole, anche se il paziente è molto anziano.

La donazione quindi si realizza attraverso l’esistenza di percorsi dedicati, di posti letto di terapia intensiva disponibili per queste finalità, ed una rete di consulenze in grado di risolvere le problematiche relative alla sicurezza ed alla qualità degli organi e dei trapianti. Anche Catania si inserisce in questo speciale percorso perché un prelievo di organo è stato eseguito all’Ospedale San Marco di Catania su una persona molto anziana della quale non è stata comunicata esattamente l’età, deceduta per complicazioni da emorragia cerebrale, i cui familiari hanno senza indugio e con grande senso civico acconsentito alla donazione.

Data l’età avanzata, il paziente è stato sottoposto ad un’attenta valutazione delle caratteristiche cliniche, inclusa l’indagine istologica intraoperatoria del fegato, che hanno decretato l’idoneità dell’organo al trapianto. Il team multidisciplinare Policlinico G. Rodolico – San Marco lavora da anni anche sui cosiddetti grandi anziani. In questa occasione la Commissione per l’accertamento della morte cerebrale era composta dai dirigenti medici Maria Luisa Maniglia della direzione medica, Alessandro Conti anestesista rianimatore e dalla neurologa Daniela Fatuzzo. L’équipe che ha effettuato il prelievo era composta dai medici del San Marco, l’anestesista Maria Antonietta Orban e l’anatomo patologa Loredana Villari e dal chirurgo prelevatore dell’Ismett di Palermo, Ivan Vella.

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