Anche se la riforma di aziendalizzazione degli ospedali e delle Asp ha ingenerato nella popolazione, soprattutto all’inizio, qualche confusione tra direzione sanitaria facente parte con il direttore generale e quello amministrativo della cosiddetta direzione strategica aziendale, e direzione medica di presidio che è invece la struttura di collegamento tra le diverse unità operative afferenti ai dipartimenti, è innegabile che questa rappresenti oggi il supporto di competenza ai processi organizzativi e clinico-assistenziali interni all’ospedale. Le note dolenti però non mancano e le hanno esposte all’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, i vertici della sezione regionale dell’associazione dei medici delle direzioni ospedaliere (Anmdo) presieduta da Sebastiano De Maria, direttore del Presidio Garibaldi (nella foto da sn Antonino Di Benedetto, Asp Palermo, Sebastiano De Maria, Giovanna Volo, Luigi Aprea, Policlinico Palermo e Giuseppe Calamusa, Oasi Troina).
“Innanzitutto – spiega De Maria – abbiamo riaffermato la necessità di determinare le dotazioni organiche delle direzioni mediche di Presidio non soltanto sul numero di posti letto della struttura ospedaliera ma anche di ulteriori criteri più attinenti all’evoluzione della nostra professione negli ultimi anni”. La delegazione Anmdo ha ricordato, a sostegno della richiesta, alcuni aspetti salienti dell’attività delle direzioni mediche: interventi di tipo gestionale organizzativo, frequentemente richiesti nelle strutture sanitarie dotate di terapie intensive, aree di emergenza con elevato numero di accessi e alta specialità, la partecipazione all’osservazione di morte cerebrale e il numero dei turni di servizio espletati in regime di pronta disponibilità.
“Nello specifico – aggiunge De Maria – la dotazione organica andrebbe incrementata di un dirigente medico se all’interno del presidio ospedaliero c’è un Dipartimento di Emergenza Accettazione (Dea) di primo livello e di due dirigenti medici se presente un Dea di secondo livello”. L’Anmdo chiede anche di prevedere delle nuove unità operative complesse al Piemonte di Messina con 239 posti letto, all’Asp (presidi di Termini Imerese e Partinico 141 + 131 pl), all’Arnas Civico (Ospedale dei bambini Di Cristina 196 pl) e al Villa Sofia di Palermo con 304 pl. Infine il problema di non poco conto della presenza di specialisti di altre discipline, non affini o equipollenti, che si trova all’interno delle direzioni mediche. “Senza volerci addentrare in ambiti legislativi o giurisprudenziali – sottolinea ancora De Maria – sono illegittime le disposizioni che assegnano alla direzione medica di presidio, dirigenti medici privi di specifiche competenze e con specializzazione priva di qualsiasi rapporto di affinità con quella normativamente richiesta”.