L’acqua dei rubinetti siciliani è buona

di Nuccio Sciacca. Nella media nazionale i parametri regionali appena pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità

Il primo rapporto del neonato Centro Nazionale per la Sicurezza delle Acque (CeNSiA) dell’Istituto Superiore di Sanità su 2,5 milioni di analisi, che spiegano ‘il viaggio dell’acqua’ e gli effetti sulla salute sul territorio di tutte le regioni rassicurano i siciliani. Tutte le Regioni hanno mostrato percentuali di conformità medie molto alte, superiori al 95%. Le oscillazioni del tasso di conformità sono minimali dal punto di vista della prevenzione sanitaria, che in ogni caso è stata adeguatamente assicurata. I dati registrano come Regione migliore sia per i parametri sanitari chimici e microbiologici che per i parametri indicatori l’Emilia-Romagna seguita da Veneto e Piemonte, mentre i tassi di conformità relativamente minori per parametri sanitari sono registrati nelle Province Autonome di Trento e Bolzano, e, per i parametri indicatori, in Umbria e nella PA di Trento.

L’acqua potabile nelle case italiane è sostenibile e sicura, con i controlli effettuati da cui risulta negli ultimi tre anni conforme ai parametri indicati dalla legge in quasi il 100% dei casi. Il rapporto ha esaminato i risultati di oltre 2,5 milioni di analisi chimiche, chimico-fisiche e microbiologiche tra il 2020 e il 2022. La percentuale media nazionale di conformità nei tre anni risulta compresa tra il 99,1% per i parametri sanitari microbiologici e chimici stabiliti e il 98,4% per i parametri indicatori, non direttamente correlati alla salute ma a variazioni anomale della qualità (che potrebbero, per esempio, influire su sapore, odore o colore). Per quanto riguarda le limitate non conformità rilevate a livello nazionale si tratta di alcune tracce episodiche e circostanziate a livello locale di contaminazioni microbiologiche (Enterococchi, Escherichia coli) e indicatori di contaminazioni ambientali (coliformi) mentre in alcune limitate aree territoriali si rilevano ancora non conformità per elementi naturali come fluoro e arsenico, associate a gestioni idriche non efficienti di sistemi in economia.

Le non conformità rilevate attestano comunque che il sistema dei controlli funziona e che è in grado di gestire i rischi secondo un principio di massima precauzione, che previene esposizioni pericolose per l’uomo. Insomma l’acqua potabile è sicura e controllata capillarmente nel tempo in tutto il Paese, conforme quasi nel 100% dei casi ai parametri di legge e con una gestione sicura delle non conformità anche se ancora secondo l’Istat quasi un terzo degli italiani non si fida dell’acqua dei propri rubinetti. Non dimentichiamo che l’acqua è essenziale per il benessere del corpo e per la nostra salute rappresentando circa il 60% del nostro peso corporeo. La pubblicazione del rapporto è, comunque, il primo passo verso la costruzione di una ‘anagrafe dell’acqua’, con l’obiettivo di mettere a disposizione del pubblico tutti i dati sulle caratteristiche dell’acqua potabile nella propria zona.

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