CATANIA – Il Dipartimento della Protezione civile ha disposto il passaggio di allerta per l’Etna da verde a giallo invitando le strutture territoriali di Protezione civile ad adottare le opportune fasi operative locali e misure di mitigazione del rischio, soprattutto in relazione alla possibile presenza di escursionisti in quota. La decisione è stata adottata in seguito alle valutazioni emerse durante la riunione con i centri di competenza e il Dipartimento della Protezione civile della Regione Siciliana, convocata dopo aver riscontrato un incremento del tremore e dell’attività stromboliana dai crateri sommitali, accompagnata da piccole emissioni laviche in area craterica, con possibile rapida evoluzione dei fenomeni verso un’attività più energetica.
Il passaggio del livello di allerta è basato sulle segnalazioni delle fenomenologie e sulle valutazioni di pericolosità rese disponibili dai Centri di competenza che per l’Etna sono l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Osservatorio Etneo, Osservatorio Vesuviano e Sezione di Palermo) e il Cnr-Irea. “L’innalzamento dell’allerta – spiega il Dipartimento della Protezione civile – determina il potenziamento del sistema di monitoraggio del vulcano e del raccordo informativo tra la comunità scientifica e le altre componenti e strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile. S’invita la popolazione a tenersi informata e ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dalle autorità locali di Protezione civile”.
Intanto, si è notevolmente intensificata, dalla tarda mattina di oggi, l’attività stromboliana iniziata la notte tra il 13 e il 14 giugno scorsi dal cratere Voragine dell’Etna, che si era lentamente accentuata nei giorni successivi, così come emerge dall’analisi delle immagini delle telecamere della rete di sorveglianza fatta da esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, di Catania. In base al modello previsionale, la simulazione dell’eventuale dispersione del plume vulcanico indica una direzione Sud-Est. L’attività eruttiva dell’Etna è accompagnata da due flussi lavici, iniziati nei giorni precedenti, prodotti da due bocche poste rispettivamente sul fianco Sud orientale e su quello Nord occidentale del cono di scorie all’interno del cratere.
L’andamento dell’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato negli ultimi giorni un continuo incremento che si è ulteriormente accentuato a partire dalle 14.20 circa e, attualmente, i valori si collocano su un livello molto alto. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato poco a Est del cratere Voragine a circa 2.800 metri sul livello del mare. Anche la frequenza di accadimento e l’ampiezza degli eventi infrasonici hanno mostrato un ulteriore incremento rispetto a quanto osservato nei giorni precedenti e risultano localizzati al cratere Voragine. Dall’analisi dei dati delle reti di deformazione del suolo, non si evidenziano variazioni significative alle stazioni Gnss ad alta frequenza e alle stazioni clinometriche. L’attuale fase eruttiva dell’Etna non impatta, al momento, con l’operatività dell’aeroporto internazionale di Catania.