Livelli essenziali di assistenza: le insufficienze siciliane

di Nuccio Sciacca. Male la prevenzione oncologica e il tempo di attesa per l’arrivo dei soccorsi

Il ministero della Salute ha appena pubblicato il rapporto definitivo del Sistema di Garanzia 2022 che è, in pratica, lo strumento attraverso il quale viene assicurata a tutti i cittadini italiani l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea) in condizioni di qualità, appropriatezza e uniformità. I tre indicatori sono: prevenzione, area distrettuale e ospedaliera. Registrano un punteggio superiore a 60 (soglia di sufficienza) in tutte le macro-aree le seguenti regioni: Piemonte, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Puglia e Basilicata mentre nelle altre 8, tra cui la Sicilia, i Lea non si garantiscono del tutto. Una, la Valle d’Aosta, presenta un punteggio inferiore alla soglia in tutte e tre le macro-aree, mentre Calabria, Sicilia e Sardegna sono sotto soglia di sufficienza in tema di prevenzione e nell’area distrettuale.

La Sicilia registra, invece, nell’area ospedaliera un punteggio superiore alla sufficienza, pari a 78,4. Andiamo in rosso, in termini di prevenzione, nelle coperture vaccinali nei bambini a 24 mesi, sugli stili di vita e sul numero di persone che hanno effettuato test di screening di primo livello, in un programma organizzato per mammella, cervice uterina e colon-retto (punteggio 36,2). Nell’area distrettuale sono tre gli indicatori che non raggiungono il punteggio minimo: l’intervallo tra l’allarme e l’arrivo dei mezzi di soccorso che misura la capacità tempestiva di risposta del sistema di emergenza e le performance del 118 (23 minuti), numero di pazienti deceduti per causa di tumore assistiti dalla Rete di cure palliative, numero di anziani non autosufficienti in trattamento socio-sanitario residenziale in rapporto alla popolazione residente. Nell’area ospedaliera risulta insufficiente solo il punteggio dell’indicatore sui tagli cesarei sia nelle maternità di I livello o comunque inferiori a 1.000 parti sia nelle maternità di II livello o comunque con più di 1.000 parti/anno (il punteggio è pari a 28,4).

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