Il presidente della Regione siciliana Renato Schifani si scaglia contro “le recenti campagne di stampa strumentali e allarmistiche, sia a livello internazionale che nazionale, che dipingono turisti in fuga dalla Sicilia per l’emergenza idrica”. Secondo il governatore queste notizie “sono sconfessate da dati oggettivi. Le parole degli operatori turistici sono la smentita più efficace, assieme ai dati sugli arrivi negli aeroporti dell’Isola che segnano un vero e proprio record”.
“È fondamentale – ha aggiunto Schifani – che il pubblico riceva informazioni precise e accurate, e che si eviti di alimentare campagne sensazionalistiche che mirano a creare inutili preoccupazioni. I turisti possono venire in Sicilia con assoluta tranquillità, senza timori di sorta per la disponibilità dell’acqua. Nessuno nasconde che stiamo affrontando un periodo di siccità con pochi precedenti, ma il governo della Regione sta profondendo ogni sforzo per garantire la disponibilità idrica, facendo fronte agli errori e alla mancanza di programmazione del passato”.
Tra gli interventi quello effettuato nel lago Biviere di Lentini, nel Siracusano, dove da ieri è entrata in funzione la prima delle due pompe di sollevamento che permette un prelievo di circa 400 litri al secondo per acqua destinati a irrigare circa mille ettari di terreni agricoli della Piana di Catania. Nei prossimi giorni sarà attivata una seconda pompa con la stessa capacità.
Il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, ha emesso un provvedimento che prevede multe fino a 50 euro e possibile denuncia per il mancato rispetto di una ordinanza che dispone il divieto di prelievo e di consumo per tutto ciò che non è indispensabile. Risorsa idrica che diventa sempre più preziosa nell’isola, anche per i cambiamenti climatici. Si cerca di porre rimedio alla carenza cercando pozzi nuovi e riattivando alcuni che erano stati abbandonati per l’elevato costo delle bollette elettriche. Un aiuto alla situazione potrebbe arrivare anche dai dissalatori, ma i tempi per la loro realizzazione e l’attivazione non sono brevi, si parla di almeno 18 mesi, e l’acqua depurata avrebbe un costo alto, si stima circa tre volte di più.
Intanto in Sicilia scatta anche la ‘guerra’ dell’acqua: la risorsa è poca ed è contesa. Come accade a Fiumefreddo, nel Catanese, dove gli agricoltori sono scesi in piazza contro la decisione di privilegiare la dotazione di acqua potabile da fornire alla città di Messina. Il presidente della Cia Sicilia, Graziano Scardino, chiede un intervento della prefettura di Catania e annuncia anche la possibilità di valutare un esposto in Procura contro il mancato rispetto dei contratti. Ma nel Catanese c’è anche chi la ruba: un 69enne per irrigare un proprio terreno ha collegato un tubo lungo 130 metri a un pozzo d’acqua potabile che serve la popolazione di Castiglione di Sicilia. Scoperto dai carabinieri ha confessato ed è stato denunciato.