Sono stati ben 35 i cortometraggi realizzati da 46 strutture del servizio di Salute mentale sparse nel Paese. Anche stavolta, visto che il concorso è arrivato alla seconda edizione, il cinema è stato scelto come espressione artistica per andare oltre gli stigmi della malattia mentale. Il concorso nazionale si chiama “Menti in corto” e viene promosso dalla Comunità terapeutica assistita “Sentiero per la vita”. La cerimonia di premiazione a Palermo, a Villa Airoldi, con la giuria popolare che ha dato il primo posto al cortometraggio “Arrivederci Tommasino” del Centro Aga Asp Palermo.
Per la giuria tecnica il 1° premio è andato al corto “Il confine di vetro” della Cta Villa Verde di Vizzini. Ex aequo per i corti Lu Peri d’Alivu” della Cta Sentiero per la Vita s.r.l. di Calatafimi Segesta e “Rotte” del gruppo Cappadona (Rg) a cui è andato il 2° premio. Il 3° premio è andato a “C’era una volta il Molise” del Cd I colori della vita di Isernia (Molise). Il 1° classificato della giuria mediatica è stato “BE’ DIS” della Cta Cappuccini di Vizzini.
I corti sono arrivati da 7 regioni italiane (Sicilia, Marche, Emilia Romagna, Puglia, Toscana, Molise e Lombardia). Il tema della seconda edizione di “Menti in corto” era “Dal Vecchio al Nuovo…. Almeno ci provo! Cartoline dal mio territorio tra origini e cambiamenti”. A essere coinvolti sono stati ospiti e operatori di Cta (Comunità terapeutica assistita), Comunità alloggio, associazioni, cooperative, strutture residenziali e semi-residenziali o gruppi appositamente costituiti e formati da almeno 4 persone coordinate da operatori della salute mentale.
Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato anche alcuni dei protagonisti dei corti. “Da quasi un anno sono in questo centro – ha raccontato Franceschino, come preferisce farsi chiamare uno dei protagonisti di “Arrivederci Tommasino” premiato dalla giuria popolare – per me è stata una esperienza bellissima perché, fin da bambino, ho la passione per la recitazione. Il corto mi ha lasciato tanto dentro e spero in futuro di potere fare altre iniziative. Per tutto quello che ho ricevuto ringrazio molto il centro Aga e la mia famiglia”. “Questo lavoro mi ha aiutato molto – ha continuato Francesco Furnò, altro protagonista del corto – perché sono entrato in questa struttura in un periodo molto difficile della mia vita. Con grande impegno e spirito di gruppo siamo riusciti a realizzare qualcosa di bello di cui siamo molto orgogliosi”.
“È stato un lavoro straordinario per la rete umana e professionale che siamo riusciti a creare tra tutte le realtà italiane coinvolte – dice Rosanna Nardo, presidente di Sentiero per la Vita -. Siamo molto soddisfatti perché Menti in corto rappresenta la condivisione di un progetto di ricerca ambizioso e di una visione più ampia del percorso di riabilitazione psichiatrica che mira alla centralità della persona. Con tutti i partecipanti siamo riusciti pienamente a raggiungere gli obiettivi prefissati”.
“Crediamo molto nell’utilizzo delle tecniche espressive, in questo caso il cinema, come attivatori di cambiamento nei processi di riabilitazione psichiatrica – aggiunge Domenico Ferrara, psicologo della Cta Sentiero per la vita -, un fattore fondamentale della riabilitazione è la possibilità di fare rete tra utenti, operatori ed enti che, a vario titolo, si occupano di salute mentale. Con Menti in corto è stato possibile far conoscere all’opinione pubblica il mondo della psichiatria, andando al di là di stigmi e pregiudizi che troppo spesso contribuiscono alla cronicizzazione della patologia psichiatrica”. Il progetto Menti in corto prosegue adesso sul fronte della ricerca. Tutti i risultati raggiunti e monitorati durante la fase creativa dei corti saranno adesso analizzati ai fini della ricerca scientifica per misurare sul piano terapeutico gli effetti dei linguaggi artistici nelle terapie delle persone affette da disagi psichici.