Palermo, chirurgia mininvasiva per voluminoso tumore dell’utero

di Nuccio Sciacca. L’asportazione senza bisturi è stata eseguita dall’équipe del Policlinico

I fibromi o miomi uterini rappresentano la patologia benigna in assoluto più frequente e si manifestano in circa una donna su tre dopo i 35 anni. La terapia più diffusa per curare la fibromatosi uterina sintomatica è stata sempre ed essenzialmente chirurgica, con l’asportazione del fibroma o, nei casi più gravi, dell’utero. Negli ultimi anni la ricerca si è concentrata su una terapia più conservativa e personalizzata, soprattutto nelle donne in età fertile. In Italia crescono le équipe specializzate in tecniche microinvasive. Tra queste l’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia a indirizzo Oncologico del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo dove è stato asportato per via transvaginale un tumore benigno all’utero di oltre 10 centimetri di diametro.

L’operazione è stata eseguita da Antonio Simone Laganà e dalla sua équipe (nella foto). “La cosa più facile che si sarebbe potuta fare nel caso di un mioma di queste dimensioni – spiega Laganà – sarebbe stato un intervento di chirurgia tradizionale, indicato per gli uteri in cui sono presenti numerosi fibromi di grandi dimensioni. Grazie alla preziosa collaborazione e disponibilità del nostro personale anestesiologico e infermieristico abbiamo, invece, eseguito tutto l’intervento in laparoscopia e asportato il mioma con una tecnica di estrazione transvaginale in endobag, eseguita in poche strutture a livello nazionale. Questa tecnica permette di eliminare la necessità di ricorrere all’uso del morcellatore, uno strumento chirurgico utilizzato per rimuovere masse di tessuto durante interventi in laparoscopia, con notevole riduzione dei costi e dei rischi chirurgici”.

“Esprimo massima gratitudine – continua Laganà – alla nostra infermiera strumentista Graziella Cusimano, a tutti i colleghi con in quali condivido l’attività operatoria, in particolare i dottori Giuseppe Vitrano e Vincenzo Minnella, al Direttore di Unità Operativa, Renato Venezia, per la possibilità di offrire un tale livello di chirurgia laparoscopica avanzata all’interno del Sistema Sanitario Nazionale, alla Direttrice Generale, Maria Grazia Furnari, e al suo staff per l’attenzione che pone alle attività dell’Area Materno-Infantile”.

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