Oltre la metà della popolazione adulta è colpita da malattie vascolari. Sono malattie, per lo più croniche, che incidono notevolmente sulla qualità della vita e che possono influenzarne anche la durata. Un peso rilevante lo hanno quelle che coinvolgono le arterie, le vene, i linfatici e il microcircolo. La loro diagnosi precoce e soprattutto una prevenzione sistematica che favorisca abitudini di vita corrette, giocano un ruolo fondamentale nella limitazione delle insorgenze e dell’evoluzione di tali patologie. “Le patologie vascolari rappresentano a tutt’oggi una delle principali cause di morbilità e mortalità, specialmente nei Paesi occidentali, con gravi complicanze a lungo termine, l’invecchiamento della popolazione e i più comuni fattori di rischio contribuiscono a incrementarne la loro diffusione”, spiega Rosario Crisafi, chirurgo e angiologo, già dirigente medico del Policlinico di Catania che ha organizzato un confronto su questi temi a Paternò nel suggestivo scenario dell’ex convento San Francesco alla Collina.
“I progressi raggiunti nella prevenzione, diagnosi e terapia delle malattie vascolari – continua – sono e saranno sicuramente determinanti per un miglioramento della prognosi e per la rilevanza dell’argomento con il Circolo del Medico abbiamo voluto organizzare questo incontro sia per gli specialisti sia per i medici di famiglia per migliorare gli aspetti preventivi e terapeutici riducendo il rischio clinico con conseguente razionalizzazione delle risorse disponibili”. Tutti gli organi e apparati sono del resto coinvolti quando si parla di malattie vascolari: dal diabete di lunga durata, come ha riferito Domenico Arcoria, al danno nella nefropatia cronica (Luca Zanoli) e nelle connetivopatie (Rosario Foti). Per fortuna gli strumenti diagnostici sono sempre più affidabili e meno invasivi a partire dall’eco-color-doppler come detto da Santo Signorelli.
Terapie? Dipende dai tempi di intervento, ridotti nella ischemia critica come spiegato da Giuseppe Battaglia e programmabili come nella trombosi venosa profonda (Luigi Di Pino) e nelle ulcere trofiche (Giacomo Failla). Vincenzo Monaca ha quindi parlato della terapia chirurgica ed endovascolare nel trattamento delle patologie arteriose ostruttive e aneurismatiche e Gennaro La Delfa dell’importanza dell’attività fisica nella correzione del danno vascolare. Rilevante anche il contributo di Giuseppe Marletta su linfedema, lipedema e flebolinfedema mentre i medici di famiglia Orazio Zappalà e Paolo Giusa si sono soffermati sulle criticità nella prescrizione dell’eparina. Infine Salvatore Amenta ha portato la sua esperienza sulla terapia chirurgica, endovascolare e sulla ecosclerosi nella insufficienza venosa cronica.