CATANIA – È stato assegnato a Napoleone Ferrara il premio Ippocrate 2024, il tradizionale riconoscimento annuale dell’Ordine dei medici di Catania (nella foto la consegna da
parte del presidente Alfio Saggio). Nato il 26 luglio del 1956 nel capoluogo etneo, in una famiglia di giudici e avvocati, si appassiona al diritto sin da bambino, tanto che passa diverso tempo in tribunale accompagnano il padre e lo zio ai processi. Nonostante ciò, il nonno materno, insegnante di Scienze, esercita la maggiore influenza su di lui. Sarà proprio il nonno a trasmettergli la passione per le Scienze Naturali, tanto da farlo iscrivere all’Università di Medicina e Chirurgia di Catania dove si laurea nel 1981. Due anni dopo vince una borsa di studio per un Dottorato in Endocrinologia Riproduttiva all’Università della California, a San Francisco. La scelta del Dottorato risente dell’influenza del suo mentore, Umberto Scapagnini.
Nel 1985 comincia un internato di Specializzazione presso la Oregon Health and Science University a Portland, con l’obiettivo di conciliare la carriera di clinico con quella di ricercatore, ma si rende presto conto che la sua strada è la ricerca scientifica. Nel 1989 è il primo scienziato a clonare e purificare in laboratorio la proteina determinante nel favorire la crescita delle cellule tumorali, il VEGF (Vascular Endothelial Growth Factor). I suoi studi hanno permesso di dimostrare che il VEGF è un regolatore chiave nel processo di angiogenesi, sia fisiologico che patologico ed ha riportato come l’inibizione del VEGF determini una soppressione della crescita di diversi tumori: si tratta della prima evidenza scientifica di come la crescita tumorale
possa essere inibita tramite l’arresto del processo angiogenetico. Sulla base di queste ricerche sono stati elaborati anticorpi monoclonali anti-VEGF che sono utilizzati oggi nella terapia per i tumori e per la degenerazione maculare.
Ha trovato una cura per la degenerazione maculare dell’anziano ed ha dimostrato come proprio la terapia anti-VEGF possa essere utilizzata per inibire la crescita tumorale. Attualmente il Bevacizumab è approvato dall’FDA per 12 indicazioni terapeutiche in diversi tipi di tumori. La scoperta dell’espressione di questa molecola anche nelle cellule tumorali ha permesso di implementare la ricerca per trovare nuove terapie efficaci al trattamento di queste patologie. Oggi, si comincia a ipotizzare l’efficacia della combinazione tra terapie anti-angiogeniche e l’immunoterapia. Nel 2010 è vincitore del Lasker Award, premio comune a molti premi Nobel e nello stesso anno, la classifica del Via-Academy sui principali scienziati italiani nel mondo lo colloca al terzo posto. Nel 2014, dopo 25 anni di lavoro presso la Genentech, si dimette dalla società e si trasferisce a San Diego come Professore di Patologia, Oftalmologia e Farmacologia. Attualmente è Senior Deputy Director al Moores Cancer Center a San Diego dove continua le sue ricerche.