Il colangiocarcinoma, o tumore delle vie biliari, è una neoplasia che colpisce i dotti biliari, cioè il sistema di tubi che convoglia la bile prodotta dal fegato all’intestino. Origina dai colangiociti, le cellule che costituiscono le pareti dei dotti biliari. Può svilupparsi nei dotti biliari all’interno del fegato (tumore “intraepatico”) o lungo le vie biliari al di fuori del tessuto epatico (tumore “extraepatico”). All’Ismett di Palermo è stato eseguito il primo trapianto di fegato per questo tumore che si presentava in forma peri-ilare non resecabile. “È il primo trapianto da Roma in giù – spiega Salvatore Gruttadauria (nella foto con il suo staff), direttore del Dipartimento Abdominal Center dell’IRCCS ISMETT-UPMCI -, si concretizza così questa opzione terapeutica non convenzionale per la cura del colangiocarcinoma peri-ilare non resecabile. Abbiamo trapiantato una paziente di 62 anni, attualmente in ripresa ed in buone condizioni dopo il trapianto. Questo Trapianto rientra all’interno dello studio multicentrico LITALHICA promosso dall’Università di Padova e condiviso attraverso il Centro Nazionale dei Trapianti (CNT)”.
“Per questo trapianto vorrei ringraziare una lunga lista di colleghi che lo hanno reso possibile. In primis, i professori Umberto Cillo ed Enrico Gringeri dell’Università di Padova per aver
condiviso quest’opportunità con tutti i Centri Italiani. Successivamente, i colleghi del CRT Sicilia: Giorgio Battaglia, Vincenzo Mazzarrese e Antonino Scafidi per l’instancabile lavoro in rete con tutte le Unità di Rianimazione della Regione Sicilia che ha reso possibile il trapianto di fegato n. 107 negli ultimi 12 mesi, il 60° nel 2024. Gli oncologi e gli epatologi Sergio Rizzo, Sofia Cutaia, e Antonio Galante che in sinergia con la rete oncologica ed epatologica siciliana stanno promuovendo nell’isola lo sviluppo dell’oncologia dei trapianti. Grazie anche agli anestesisti e rianimatori di ISMETT: Gaetano Burgio, Giovanna Panarello e Stefania Pintacuda che con tutto il gruppo anestesiologico seguono quotidianamente l’attività della chirurgia addominale. Infine grazie al mio team di chirurghi: Fabrizio di Francesco, Sergio Li Petri, Duilio Pagano, Ivan Vella, Pasquale Bonsignore, Alessandro Tropea, Caterina Accardo e Sergio Calamia”.
Il colangiocarcinoma è un tumore è raro ma la sua frequenza sta aumentando. In Italia, si registrano circa 5.000 nuovi casi all’anno ma si stima che entro il 2040 questo tumore possa diventare la terza causa di morte per cancro. Anche per questo motivo, un numero crescente di ricercatori sta cercando soluzioni efficaci per contrastare questa malattia. Purtroppo, lo sviluppo del colangiocarcinoma è insidioso dal momento che la sintomatologia non è così evidente da spingere chi ne è affetto a consultare un medico. Pertanto, la maggior parte delle diagnosi avviene in stadi avanzati, con sintomi come ittero, dolore addominale, astenia, perdita di peso ed infezioni delle vie biliari.