PALERMO – La proposta, contenuta in un disegno di legge firmato da Luisa Lantieri, una deputata regionale di Forza Italia che è anche vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana, era passata quasi sotto silenzio. Il testo, depositato il 6 giugno scorso, parla esplicitamente di “reddito regionale di cittadinanza” e prevede che la Regione siciliana eroghi un beneficio economico tra 200 e 400 euro ai soggetti tra i 18 e i 59 anni più bisognosi in possesso di determinati requisiti.
Il disegno di legge dovrebbe approdare dopodomani alle commissioni Lavoro e Sanità dell’Ars, ma è facile prevedere che si alzerà un fuoco di sbarramento da parte della stessa maggioranza di centrodestra. Soprattutto dopo le dichiarazioni del leader del M5s Giuseppe Conte. “In Sicilia la vicepresidente dell’Assemblea regionale di Forza Italia ha presentato un disegno di legge per introdurre…il Reddito di cittadinanza regionale! Avete letto bene. Il partito del ministro Tajani ammette in sostanza che è stato un errore smantellare il RdC. Meglio tardi che mai”, scrive l’ex presidente del Consiglio in un post su Fb.
A liquidare senza mezzi termini la proposta come “una iniziativa del tutto personale, non concordata con il partito” è lo stesso presidente della Regione Renato Schifani, “anche perchè – sottolinea – lontana dalle posizioni espresse da Forza Italia su questa misura che non ha dato alcuna risposta sull’avvio al lavoro dei cittadini”. Ed anche un altro big azzurro, l’eurodeputato e assessore regionale all’Economia Marco Falcone, che proprio oggi ha lasciato il seggio all’Ars per insediarsi al Parlamento europeo, parla di ” una sortita incauta di qualche deputato regionale in Sicilia che non incide sulla linea del partito: l’avvocato Conte – chiosa – se ne faccia una ragione”.
Insomma una bocciatura senza appello per la collega di partito Luisa Lantieri che si affretta a precisare che la proposta “è stata formulata a titolo esclusivamente personale, e non coinvolge il gruppo parlamentare di Forza Italia né il gruppo dirigente del partito”. Anche se nella sua relazione al Ddl scrive testualmente: “Il Reddito di cittadinanza ha dato sostegno ai nuclei familiari in difficoltà, ammortizzando notevolmente i danni dell’emergenza sanitaria sul tessuto socioeconomico del Paese”. Per poi aggiungere: “senza alcuna pretesa che la Regione si sostituisca allo Stato nell’affrontare quella che è a tutti gli effetti un’emergenza nazionale, l’amministrazione regionale garantisca, malgrado i limiti delle proprie disponibilità finanziarie, un sostegno ai nuclei familiari che, tra tutti quelli esclusi dall’Assegno di inclusione in forza dell’assenza di componenti tutelati, versano nelle condizioni di maggiore difficoltà”.