Schifani, Musumeci e la fiction della discordia

Nel palinsesto Rai la serie girata a Stromboli con rogo sul set. Il governatore: "Pure la beffa". Il ministro: "Sorpreso da dissenso"

Musumeci contro Schifani sulla programmazione nei prossimi palinsesti autunnali della fiction sulla Protezione civile “Sempre al tuo fianco”. Durante le riprese, il 25 maggio del 2022, si sviluppò l’incendio che carbonizzò la montagna dell’isola delle Eolie. Mentre il governatore siciliano boccia la decisione della Rai, il ministro Musumeci non solo è d’accordo, ma critica le posizioni di dissenso.

“Per Stromboli, oltre al danno, pure la beffa. Non solo la società di produzione non ha ancora provveduto al risarcimento dopo il procurato incendio sul set di due anni fa, ma adesso la Rai ha pensato bene di programmare la messa in onda della fiction per il prossimo settembre, nonostante il parere negativo unanime degli abitanti dell’isola che hanno già visto l’anteprima – ha detto il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani -. Una produzione che non ha assolutamente la valenza di promozione turistica e che appare controproducente e inopportuna, anche per come è concepita la trama, in un periodo di allerta rossa e di stato di mobilitazione dichiarato dal governo nazionale, in cui abitanti e albergatori sono già duramente provati dall’emergenza continua”. “Piuttosto che dare ristoro – prosegue Schifani – si aggiunge ulteriore nocumento. E ciò è intollerabile. Domani scriverò all’amministratore delegato della Rai e alla Commissione parlamentare di vigilanza dei servizi radiotelevisivi per chiedere ufficialmente di sospendere la programmata messa in onda, sollecitando anche il rispetto degli impegni assunti per adeguate misure compensative a favore dell’isola”.

Di parere opposto il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci: “Esprimo vivo apprezzamento alla direzione Rai per avere deciso di inserire nel suo palinsesto autunnale la fiction dedicata alla funzione della Protezione civile in Italia. Si tratta di una serie televisiva di alto valore educativo e formativo, che promuove un approccio nuovo e responsabile alla cultura del rischio, di cui proprio oggi si avverte tanto bisogno. Al tempo stesso sorprendono alcune disarmanti posizioni di dissenso, anche istituzionali, assunte nelle ultime ore, animate da pregiudizi o da interessi di categoria che mal si conciliano con una doverosa politica di prevenzione del rischio. Cosa c’entra il contenzioso tra un privato e una comunità locale, contenzioso già affidato alla magistratura civile (che dovrà giustamente valutare l’entità del danno procurato da un incidente), con l’autonoma decisione programmatoria dell’azienda pubblica di Stato? Vorrei non si facesse facile confusione tra interessi pubblici e pur legittimi interessi privati”.

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