MASCALUCIA – Divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie e dai figli, con l’ulteriore prescrizione di mantenere una distanza non inferiore a 500 metri, sia dai luoghi che dalle vittime, e applicazione del braccialetto per un 45enne catanese disoccupato, indagato per maltrattamenti in famiglia. Le indagini, hanno fatto luce sulle condotte violente ed aggressive dell’uomo nei confronti della moglie 40enne, dal 2022 sino a marzo del 2024. I fatti, fino ad ora mai raccontati dalla vittima, sono stati svelati solo lo scorso mese di marzo, in occasione dell’intervento di una pattuglia in casa loro, situata nella frazione di Massannunziata, a seguito di una violenta aggressione da parte del marito nei confronti della donna.
In quella occasione, quando i militari sono intervenuti, allertati da alcuni vicini che avevano udito la donna urlare, hanno trovato mobili e oggetti distrutti dalla incontrollata violenza dell’uomo, che si era già allontanato. Dal racconto della 40enne è emerso, inoltre, come il marito non si sarebbe mai fatto scrupoli nell’insultare pesantemente e picchiare la moglie anche davanti ai figli, ponendola in uno stato di sottomissione e rendendo la convivenza insostenibile, non solo per lei ma per tutti i componenti del nucleo familiare. Tale comportamento è stato confermato dai figli che hanno raccontato agli investigatori di aver sempre assistito alle liti, rivelando, inoltre, di essere angosciati e spaventati perché il padre “aveva il brutto vizio di abusare di alcolici e sfasciare tutto”.
L’uomo controllava completamente la vita della moglie, anche dal punto di vista economico, lasciandola sempre senza soldi. Durante gli anni di matrimonio, le avrebbe vietato di frequentare non solo le sue amiche, ma anche i parenti, spinto da una gelosia possessiva e immotivata a causa della quale le avrebbe controllato ossessivamente il cellulare e avrebbe, inoltre, inviato ai contatti memorizzati nella rubrica messaggi con i quali chiedeva spiegazioni circa il motivo per il quale erano amici della consorte. Durante le brutali liti, l’indago avrebbe più volte strattonato la moglie afferrandola per i capelli, ponendosi “testa contro testa” e, in particolare, in due occasioni, dopo averle lanciato un piatto in viso le ha causato la rottura degli occhiali, la prima volta, e una lesione sulla tempia la seconda. La donna, ancora, sarebbe stata anche costretta ad acconsentire ad ogni tipo di richiesta e di qualsiasi natura.