“Nel cartellone del sexy shop una donna schiava”

Cgil di Catania e associazioni contro la pubblicità vicino al casello A18

CATANIA – La Cgil di Catania assieme alle associazioni femminili Udi, La Ragna Tela, La Città felice e Fare Stormo-Il cerchio delle donne ha chiesto al sindaco di Giarre di rimuovere un cartellone pubblicitario giudicato “offensivo e lesivo della dignità della donna”. Il manifesto è stato affisso nei pressi di un rifornimento di benzina e pubblicizza l’apertura di un sexy shop.

Nella lettera inviata al Comune, le firmatarie scrivono che “nel propagandare un servizio esistente che non ci interessa giudicare e che si trova a Giarre, viene usata un’immagine che ci lascia indignate, e cioè una donna fotografata di schiena, con le mani incrociate che non solo rimanda a un significato sessista ma trasmette alla cittadinanza anche l’immagine della donna schiava. Riteniamo che questo cartello pubblicitario, tra l’altro proposto alla vista di quanti provengono dal casello autostradale per immettersi a Giarre e nei luoghi balneari della zona frequentata da tanti turisti, sia offensivo e lesivo della dignità della donna. Non crediamo che per pubblicizzare un negozio i cittadini o i turisti abbiano bisogno di messaggi di questo tipo, che invece contribuiscono a fornire e a nutrire una visione maschilista e utilitaristica del corpo delle donne. Una mentalità che è ancora molto radicata nei nostri territori”.

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