In Italia calano gli accessi totali in pronto soccorso rispetto al periodo pre-pandemia (da 21,1 milioni nel 2019 a 18,2 nel 2023) ma nel frattempo crescono quelli degli anziani over 80: da 4,6 milioni (il 23% del totale) nel 2019 a 4,860 milioni (il 27%) nel 2023. Un aumento di 260 mila casi che si traduce in una moltiplicazione dell’impegno da parte di tutti gli operatori sanitari (medici, infermieri e operatori sociosanitari), in persistente carenza da anni, perché il paziente anziano ha tipicamente bisogni clinici e assistenziali più complessi. Ma c’è un altro dato che preoccupa gli esperti ed è l’aumento del periodo medio di stazionamento dei pazienti prima di essere trasferiti in medicina interna, che è passato da 25 a 31 ore (pari al 25 per cento in più) negli ultimi quattro anni. In pratica, sono sei ore in più di occupazione di un posto letto in un ambiente destinato ai pazienti critici da stabilizzare.
Anche la Sicilia è interessata naturalmente ad avere i propri pronto soccorso ben strutturati e pronti a fornire la giusta assistenza. Quello del presidio ospedaliero San Giovanni di Dio di Agrigento ha appena avviato un intervento di globale rifacimento dell’area di emergenza-urgenza. I lavori, per un corposo investimento di circa ottocentoventimila euro, sono stati aggiudicati secondo un preciso piano di “rientro in ordinario” delle attività di realizzazione di importanti opere sanitarie in Sicilia, previsto per tutte le aziende sanitarie dell’Isola dopo lo stato emergenziale dettato dalla crisi pandemica.
La gestione dell’iter per l’intervento di rifacimento del pronto soccorso del San Giovanni di Dio è stata recentemente assunta dall’Asp di Agrigento e soddisfazione per il risultato è stata espressa dal direttore generale Giuseppe Capodieci (nella foto con il suo staff) che promette anche un potenziamento degli organici con il reclutamento di nuovo personale. Durante i lavori al pronto soccorso di Agrigento i disagi per l’utenza saranno ridotti al minimo grazie all’andamento modulare dell’intervento e all’interessamento di aree esterne all’attuale distribuzione dei locali. Prevista la realizzazione di una nuova camera calda, la rimodulazione delle aree di attesa e di triage, il rifacimento delle zone dedicate all’osservazione breve intensiva e al trattamento dei codici rossi oltre a modifiche anche alla viabilità di accesso ai servizi.