PALERMO – Il registro degli indagati porta ora tre nomi. Dopo il comandante James Cutfield che ieri, davanti ai pm, si è avvalso della facoltà di non rispondere, i pm di Termini Imerese indagano per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo altri due componenti dell’equipaggio del veliero Bayesan, colato a picco durante una tempesta davanti alle coste palermitane il 19 agosto. Si tratta dell’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e del marinaio inglese Matthew Griffiths, che la notte della bufera era di guardia in plancia.
Se per gli inquirenti il capitano non avrebbe adottato le misure necessarie a mettere in sicurezza l’imbarcazione e non avrebbe prestato adeguato soccorso ai passeggeri, Eaton non avrebbe attivato i sistemi di chiusura dei portelloni della nave. Una disattenzione che ha fatto entrare acqua nella sala macchine, provocando un black out, e poi nell’intero veliero, che si è inabissato in 16 minuti secondo i pm a causa di un downburst. Un fenomeno meteorologico che consiste in forti raffiche di vento discensionali che possono superare i 100 km orari.
Il marinaio in plancia, invece, è accusato di non aver avvertito in tempo della tempesta in arrivo i passeggeri del Bayesian. In sette, il magnate inglese Mike Linch, la figlia 18enne, il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer e sua moglie Anne Elizabeth Judith Bloomer, l’avvocato Chris Morvillo e la moglie Nada e il cuoco di bordo Ricardo Thomas hanno perso la vita nel naufragio rimanendo intrappolati nelle loro cabine. Quindici, invece, i sopravvissuti, riusciti a salvarsi buttandosi in mare per essere poi soccorsi dalla barca olandese Sir Robert Baden Powell.
Già domani, salve nuove valutazioni dei pm sulle iscrizioni nel registro degli indagati, dovrebbe essere dato l’incarico per le autopsie ai medici del Policlinico di Palermo, mentre gli indagati potranno nominare loro consulenti che parteciperanno agli accertamenti medico-legali. Si apprestano intanto a lasciare l’Italia i componenti dell’equipaggio che, dal giorno dell’incidente, alloggiano all’hotel Domina-Zagarella. Nei confronti dei tre indagati non ci sono provvedimenti restrittivi ed eventuali atti istruttori nei loro confronti potranno essere svolti anche nei Paesi in cui sceglieranno di risiedere.
Ieri è rimasto in silenzio davanti ai magistrati Cutfield. Molto provato, con evidenti problemi di deambulazione – si è presentato all’interrogatorio camminando con delle stampelle – ha scelto di non rispondere. Una decisione anticipata dai suoi legali, l’avvocato Giovanni Rizzuti e il genovese Aldo Mordiglia che non hanno ancora piena conoscenza del quadro accusatorio raccolto dalla Procura. Gli altri due indagati sono difesi da legali differenti, segno della scelta di diversificare le posizioni e le linee difensive, e sono stati sentiti dai magistrati come persone informate sui fatti nei giorni scorsi.
Intanto un’imbarcazione antinquinamento sta operando da questa mattina a scopo precauzionale nella zona del naufragio del Bayesian. Il mezzo, dotato di panne galleggiati e messo a disposizione dalla proprietà del veliero su richiesta della guardia costiera, è in grado di intervenire immediatamente in caso si rilevasse la presenza di idrocarburi. La nave si va ad aggiungere alle imbarcazioni e ai sub della guardia costiera che stanno coordinando le operazioni di monitoraggio ambientale in tutta l’area del naufragio per controllare eventuali sversamenti di carburante dai serbatoi del mega yacht.